Until September 28th the
iconic Sala Bianca of Palazzo Pitti in Florence will host
Jacopo Ligozzi "PITTORE UNIVERSALISSIMO", the
exhibition curated by Alessandro Cecchi, Lucilla Conigliello, Marzia
Faietti in collaboration with Anna Bisceglia and Giorgio Marini, that
for the first time showcases the wide activity of the Veronese
painter Jacopo Ligozzi in the Florentine panorama. Among the famous
series of "naturalia", allegories and altarpieces is a real
surprise to discover even his role as designer of clothes, bizarre
glasses, scenic design and fine storied marble tops made by the
grand-ducal manufactory.
L'iconica Sala
Bianca di Palazzo Pitti a Firenze ospiterà fino al 28 settembre
JACOPO LIGOZZI “PITTORE UNIVERSALISSIMO”, la mostra a cura
di Alessandro Cecchi, Lucilla Conigliello e Marzia Faietti con la
collaborazione di Anna Bisceglia e Giorgio Marini, che per la prima
volta illustra in modo organico la vasta produzione e attività del
pittore veronese all’interno del panorama fiorentino, evidenziando
i diversi ambiti nei quali si cimentò. Tra le famose serie di
"naturalia", le allegorie e le numerosissime pale d'altare
raffiguranti scene religiose è infatti una sorpresa scoprire anche
il suo ruolo di progettista di abiti, apparati festivi, modelli per
bicchieri e dei raffinati piani in commesso marmoreo realizzati dalla
manifattura granducale.
Born in Verona in 1549
and descendant from a Milanese family of embroiderers, Jacopo Ligozzi
began his activity between Trento, Verona and Venice, then he moved
permanently at the grand-ducal court of Francesco I in Florence
(1575), where he remained until his death in 1627.
The exhibition opens with
a wide selection of naturalistic drawings of plants and animal
species made during the first ten years at the Medici court. The
meticulous scientific details made his watercolors so realistic that
the proto-scientist Ulisse Aldrovandi claimed they lacked only
breath.
Nato a Verona nel 1549
e discendente da una famiglia di ricamatori d'origine milanese,
Jacopo Ligozzi svolse un'iniziale attività tra Trento, Verona e
Venezia, per poi spostarsi stabilmente presso la corte granducale di
Francesco I a Firenze (1575), dove rimase fino alla morte nel 1627.
La mostra si apre
proprio con una selezione dei disegni naturalistici realizzati
durante i primi dieci anni di attività presso la corte medicea. La
meticolosa ricercatezza scientifica dei dettagli delle più svariate
specie botaniche e animali rendeva questi naturalia acquerellati
talmente realistici che il proto-scienziato bolognese Ulisse
Aldrovandi sosteneva mancasse loro solamente il respiro.
Then Ligozzi gained the
same fame as portrait painter: in the exhibition there are the female
Portrait of Virginia de'Medici from the Uffizi Gallery and the
Portrait of Margherita Gonzaga coming from the Museo Nacional
in Lisbon. In both paintings is evident the influence of the family
tradition of embroiderers in the almost obsessive attention to
details. The creative flair of Ligozzi manifests itself in the
splendor of jewelry and accessories such as the large crown studded
with pearls and adorned with colorful feathers framing the golden
curls of Virginia de 'Medici and the precious chain given by her
mother on the occasion of the marriage to Cesare d'Este; the large
eagle-shaped brooch pinned on the left sleeve of Margherita Gonzaga's
dress which refers to the coat of arms of her husband Alfonso II
d'Este, the breastplate with the unusual triangular diamond pendant,
a pair of bracelets with alternating stones and pearls, and finally
the lace ruff that covers the neck according to the austere
post-Reformation canon.
Ligozzi godette
successivamente della stessa fortuna come ritrattista: in mostra sono
esibiti il ritratto femminile di Virginia de' Medici
ora agli Uffizi ed il Ritratto di Margherita Gonzaga
proveniente dal Museo Nacional di Lisbona. In entrambi i dipinti è
ben evidente l'influenza della tradizione familiare di ricamatori con
una minuzia descrittiva dei dettagli quasi maniacale, da
miniaturista. L'estro creativo del Ligozzi si manifesta nella resa
dello sfarzo di gioielli e accessori come la grande corona tempestata
di perle e ornata di piume colorate che incornicia i boccoli dorati
di Virginia de'Medici e la preziosa catena regalatale dalla madre
Camilla Martelli in occasione delle nozze con Cesare d'Este; la
grande spilla a forma di aquila esibita sulla manica sinistra
dell'abito di Margherita Gonzaga che fa riferimento all'araldica del
marito Alfonso II d'Este, il pettorale con l'inusuale diamante
triangolare pendente, la coppia di bracciali in cui si alternano
pietre e perle binate ed infine le trine della gorgiera che copre il
collo secondo il canone austero della controriforma.
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto di Virginia de’ Medici, 1586 - Courtesy Press Office |
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto di Virginia de’ Medici, 1586 - dettaglio catena |
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto di Margherita Gonzaga, 1593 - dettaglio catena con pendente |
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto di Margherita Gonzaga, 1593 - bracciali e anelli
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto di Margherita Gonzaga, 1593 - spilla, bottoni, catena
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto di Margherita Gonzaga, 1593 - dettaglio gorgiera
In addition to these
portraits (for which worth the visit) there is a series of drawings
for the costumes and scenic designs of several events involving the
Medici family, including two outstanding projects for a embroidered
cloth saddle studded with rubies, sapphires and pearls, made for a
carnival carousel in 1616 when the Grand Duke Cosimo II and the
Prince Don Lorenzo had to dress up as the imaginary king of Narsinga
and the king of Melinda.
Accanto a questi due
ritratti (che da soli valgono la visita) si trova una serie di
disegni per gli apparati decorativi dei più disparati eventi che
coinvolgevano il casato mediceo, tra questi spiccano due progetti per
lo studio di una gualdrappa da sella ornata con ricami raffiguranti
mostri bizzarri tempestati di rubini, zaffiri e perle, realizzata per
una giostra del carnevale del 1616 in cui il Granduca Cosimo II ed il
principe Don Lorenzo dovevano travestirsi da Indamoro, re di Narsinga
e Gradamento, re di Melinda.
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Studio per gualdrappa da sella ricamata e ornata di pietre preziose, 1616 |
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze Studio per gualdrappa da sella ricamata e ornata di pietre preziose, 1616 |
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze Studio per gualdrappa da sella ricamata e ornata di pietre preziose, 1616 |
To enrich the section of
sketches and drawings, there is a series of models for glasses 'da
capriccio', i.e. jugs and glasses with bizarre shapes designed
for the decoration of sumptuous banquets. The Grand Duke Cosimo II
was so fond of this type of objects that he installed a furnace in
the Boboli Gardens in which worked the most famous glassmakers family
from Murano.
Ad arricchire la
sezione di schizzi e disegni, una serie di modelli per bicchieri
'da capriccio', ovvero brocche e bicchieri dalle forme bizzarre,
destinati alla decorazione di banchetti fastosi per il semplice
divertimento del Granduca Cosimo II, che, appassionato di questo tipo
di oggetti, aveva fatto installare all'interno del Giardino di Boboli
una fornace in cui lavoravano mastri vetrai fatti arrivare
appositamente da Murano.
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Modelli per bicchieri ‘da capriccio’, 1617-1618 Courtesy Press Office |
Among the other arts and
crafts that saw protagonist Jacopo Ligozzi, the exhibition showcases
his models for the precious stones goods made by the Opificio
granducale (factory). Flowers, still lifes and seascapes, are just
some examples of the decorative motifs used for the marble tables of
the Pitti Palace. These refined and heavy rectangles seems to come to
life thanks to the vivid colors and the realistic details. They seem
to challenge in beauty the scarves of the most important fashion
houses preserved in the adjacent Costume Gallery. I wonder if the
painter Vittorio Accornero took inspiration from these marble plans
to design the iconic Gucci Flora scarf dedicated to Grace Kelly in
the '60s.
Tra le altre arti
applicate che videro protagonista Jacopo Ligozzi, in mostra v iene
dato risalto ai modelli per i manufatti in pietre dure del
famoso Opificio granducale. Tripudi di fiori, nature morte e vedute
marine, sono solo alcuni esempi dei motivi decorativi usati per i
tavoli di Palazzo Pitti: raffinati rettangoli e quadrati che vivono
di vita propria grazie a colori vivaci e dettagli talmente realistici
da fare invidia ai foulard delle più importanti maison di moda
conservati nell'adiacente Galleria del Costume. Chissà
se il pittore Vittorio Accornero non si sia ispirato anche a questi
piani marmorei per disegnare l'iconico foulard Gucci Flora
dedicato a Grace Kelly.
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Manifattura granducale su modello di Ligozzi, Scacchiera, 1617-1619 |
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Manifattura granducale su modello di Ligozzi, Tavolo dei fiori, 16114-1621 |
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Manifattura granducale su modello di Ligozzi, Tavolo dei fiori, 16114-1621 |
The exhibition continues
with a long winding path through passages and frescoed rooms (usually
closed to the public) showcasing all the main issues which influenced
the production of Jacopo Ligozzi. You can see the moral allegories,
the 'Vanitas' theme (with two impressive portraits of a young couple
which hide on the back side the still lifes of their own skulls in
decomposition) and finally the religious painting, to which the
painter devoted himself since the years at the Medici court and after
his fall from grace.
La mostra continua con
un lungo percorso che tra tortuosi anditi e salette affrescate
(solitamente chiuse al pubblico) illustra, esamina ed approfondisce
tutte le tematiche che condizionarono la produzione di Ligozzi dalle
allegorie morali, ai temi della 'Vanitas' (impressionanti i ritratti
di due giovani che sul retro celano orride nature morte con i loro
crani in decomposizione); per poi concludersi con la pittura
religiosa, alla quale si dedicò fin dagli anni del servizio presso
la corte medicea e che intensificò dopo la sua caduta in disgrazia
negli anni Novanta.
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - dettaglio di soffitto affrescati nella sala attigua alla Sala Bianca |
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Allestimento sale religiose |
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Allegorie della Lussuria e dell'Accidia, 1590 - Courtesy Press Office
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto femminile e natura morta macabra, 1604 |
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto maschile e natura morta macabra, 1604 |
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Adorazione dei Magi, 1597 - Courtesy Press Office |
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Cristo nell’orto degli olivi, 1622 - Courtesy Press Office |
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Cristo nell’orto degli olivi, 1622 - dettaglio del collare |
Finally, with this
exhibition Florence celebrates an artist forgotten by history,
stimulating the imagination of the visitors and making them to regret
the fact of not having lived at the Medici court in the era of the
lavish parties.
Con JACOPO LIGOZZI
“PITTORE UNIVERSALISSIMO” finalmente Firenze rende giustizia ad
un artista dimenticato dalla storia, stuzzicando la curiosità e
l'immaginazione del visitatore, facendogli quasi rimpiangere il fatto
di non esser vissuto a corte nell'epoca delle sfarzose feste medicee
il cui ricordo è rimasto indelebile negli annali della città.
Alessandro Masetti - The
Fashion Commentator