10 June 2014

Exhibition - JACOPO LIGOZZI “PITTORE UNIVERSALISSIMO”

Until September 28th the iconic Sala Bianca of Palazzo Pitti in Florence will host Jacopo Ligozzi "PITTORE UNIVERSALISSIMO", the exhibition curated by Alessandro Cecchi, Lucilla Conigliello, Marzia Faietti in collaboration with Anna Bisceglia and Giorgio Marini, that for the first time showcases the wide activity of the Veronese painter Jacopo Ligozzi in the Florentine panorama. Among the famous series of "naturalia", allegories and altarpieces is a real surprise to discover even his role as designer of clothes, bizarre glasses, scenic design and fine storied marble tops made by the grand-ducal manufactory.

L'iconica Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze ospiterà fino al 28 settembre JACOPO LIGOZZI “PITTORE UNIVERSALISSIMO”, la mostra a cura di Alessandro Cecchi, Lucilla Conigliello e Marzia Faietti con la collaborazione di Anna Bisceglia e Giorgio Marini, che per la prima volta illustra in modo organico la vasta produzione e attività del pittore veronese all’interno del panorama fiorentino, evidenziando i diversi ambiti nei quali si cimentò. Tra le famose serie di "naturalia", le allegorie e le numerosissime pale d'altare raffiguranti scene religiose è infatti una sorpresa scoprire anche il suo ruolo di progettista di abiti, apparati festivi, modelli per bicchieri e dei raffinati piani in commesso marmoreo realizzati dalla manifattura granducale.

Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Tavole naturalistiche – Gli Uccelli - Ficus Carica (Ficus carica L.) con Vedova Domenicana (Vidua Macroura), Vedova Paradisea (Steganura paradisea) e Vedova Combassù (Hypochera Chalybeata), 1577-1587 ca
Tavole naturalistiche - Gli Uccelli - Ficus Carica (Ficus carica L.) 
con Vedova Domenicana (Vidua Macroura), Vedova Paradisea (Steganura paradisea)
 e Vedova Combassù (Hypochera Chalybeata), 1577-1587 ca - Courtesy Press Office


Born in Verona in 1549 and descendant from a Milanese family of embroiderers, Jacopo Ligozzi began his activity between Trento, Verona and Venice, then he moved permanently at the grand-ducal court of Francesco I in Florence (1575), where he remained until his death in 1627.
The exhibition opens with a wide selection of naturalistic drawings of plants and animal species made during the first ten years at the Medici court. The meticulous scientific details made his watercolors so realistic that the proto-scientist Ulisse Aldrovandi claimed they lacked only breath.

Nato a Verona nel 1549 e discendente da una famiglia di ricamatori d'origine milanese, Jacopo Ligozzi svolse un'iniziale attività tra Trento, Verona e Venezia, per poi spostarsi stabilmente presso la corte granducale di Francesco I a Firenze (1575), dove rimase fino alla morte nel 1627.
La mostra si apre proprio con una selezione dei disegni naturalistici realizzati durante i primi dieci anni di attività presso la corte medicea. La meticolosa ricercatezza scientifica dei dettagli delle più svariate specie botaniche e animali rendeva questi naturalia acquerellati talmente realistici che il proto-scienziato bolognese Ulisse Aldrovandi sosteneva mancasse loro solamente il respiro.

Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Iride inglese (Iris Susiana L.), Giaggiolo orientale (Iris Xyphium L.), 1577-1587 caMostra Jacopo Ligozzi Firenze - Tavole botaniche -  Valeriana rubra (Centranthus ruber L.) e un insetto (Clerus apianus L.), 1577-1587 ca
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Tavole naturalistiche - I Mammiferi e i Rettili - Topo quercino (Eliomys quercinus) e talpa (Talpa sp.), 1577-1587 ca

Then Ligozzi gained the same fame as portrait painter: in the exhibition there are the female Portrait of Virginia de'Medici from the Uffizi Gallery and the Portrait of Margherita Gonzaga coming from the Museo Nacional in Lisbon. In both paintings is evident the influence of the family tradition of embroiderers in the almost obsessive attention to details. The creative flair of Ligozzi manifests itself in the splendor of jewelry and accessories such as the large crown studded with pearls and adorned with colorful feathers framing the golden curls of Virginia de 'Medici and the precious chain given by her mother on the occasion of the marriage to Cesare d'Este; the large eagle-shaped brooch pinned on the left sleeve of Margherita Gonzaga's dress which refers to the coat of arms of her husband Alfonso II d'Este, the breastplate with the unusual triangular diamond pendant, a pair of bracelets with alternating stones and pearls, and finally the lace ruff that covers the neck according to the austere post-Reformation canon.

Ligozzi godette successivamente della stessa fortuna come ritrattista: in mostra sono esibiti il ritratto femminile di Virginia de' Medici ora agli Uffizi ed il Ritratto di Margherita Gonzaga proveniente dal Museo Nacional di Lisbona. In entrambi i dipinti è ben evidente l'influenza della tradizione familiare di ricamatori con una minuzia descrittiva dei dettagli quasi maniacale, da miniaturista. L'estro creativo del Ligozzi si manifesta nella resa dello sfarzo di gioielli e accessori come la grande corona tempestata di perle e ornata di piume colorate che incornicia i boccoli dorati di Virginia de'Medici e la preziosa catena regalatale dalla madre Camilla Martelli in occasione delle nozze con Cesare d'Este; la grande spilla a forma di aquila esibita sulla manica sinistra dell'abito di Margherita Gonzaga che fa riferimento all'araldica del marito Alfonso II d'Este, il pettorale con l'inusuale diamante triangolare pendente, la coppia di bracciali in cui si alternano pietre e perle binate ed infine le trine della gorgiera che copre il collo secondo il canone austero della controriforma.

Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto di Virginia de’ Medici, 1586
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto di Virginia de’ Medici, 1586 - Courtesy Press Office
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto di Virginia de’ Medici, 1586 - dettaglio catena
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto di Virginia de’ Medici, 1586 - dettaglio catena
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto di Margherita Gonzaga, 1593
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto di Margherita Gonzaga, 1593 - dettaglio catena con pendente
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto di Margherita Gonzaga, 1593Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto di Margherita Gonzaga, 1593
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto di Margherita Gonzaga, 1593 - bracciali e anelli

Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto di Margherita Gonzaga, 1593Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto di Margherita Gonzaga, 1593
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto di Margherita Gonzaga, 1593 - spilla, bottoni, catena

Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto di Margherita Gonzaga, 1593Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto di Margherita Gonzaga, 1593
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto di Margherita Gonzaga, 1593 - dettaglio gorgiera

In addition to these portraits (for which worth the visit) there is a series of drawings for the costumes and scenic designs of several events involving the Medici family, including two outstanding projects for a embroidered cloth saddle studded with rubies, sapphires and pearls, made for a carnival carousel in 1616 when the Grand Duke Cosimo II and the Prince Don Lorenzo had to dress up as the imaginary king of Narsinga and the king of Melinda.

Accanto a questi due ritratti (che da soli valgono la visita) si trova una serie di disegni per gli apparati decorativi dei più disparati eventi che coinvolgevano il casato mediceo, tra questi spiccano due progetti per lo studio di una gualdrappa da sella ornata con ricami raffiguranti mostri bizzarri tempestati di rubini, zaffiri e perle, realizzata per una giostra del carnevale del 1616 in cui il Granduca Cosimo II ed il principe Don Lorenzo dovevano travestirsi da Indamoro, re di Narsinga e Gradamento, re di Melinda.

Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Studio per gualdrappa da sella ricamata e ornata di pietre preziose, 1616
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Studio per gualdrappa da sella ricamata e ornata di pietre preziose, 1616

Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Studio per gualdrappa da sella ricamata e ornata di pietre preziose, 1616
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze
Studio per gualdrappa da sella ricamata e ornata di pietre preziose, 1616 

Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Studio per gualdrappa da sella ricamata e ornata di pietre preziose, 1616
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze
Studio per gualdrappa da sella ricamata e ornata di pietre preziose, 1616

To enrich the section of sketches and drawings, there is a series of models for glasses 'da capriccio', i.e. jugs and glasses with bizarre shapes designed for the decoration of sumptuous banquets. The Grand Duke Cosimo II was so fond of this type of objects that he installed a furnace in the Boboli Gardens in which worked the most famous glassmakers family from Murano.

Ad arricchire la sezione di schizzi e disegni, una serie di modelli per bicchieri 'da capriccio', ovvero brocche e bicchieri dalle forme bizzarre, destinati alla decorazione di banchetti fastosi per il semplice divertimento del Granduca Cosimo II, che, appassionato di questo tipo di oggetti, aveva fatto installare all'interno del Giardino di Boboli una fornace in cui lavoravano mastri vetrai fatti arrivare appositamente da Murano.

Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Modelli per bicchieri ‘da capriccio’, 1617-1618
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Modelli per bicchieri ‘da capriccio’, 1617-1618
Courtesy Press Office

Among the other arts and crafts that saw protagonist Jacopo Ligozzi, the exhibition showcases his models for the precious stones goods made by the Opificio granducale (factory). Flowers, still lifes and seascapes, are just some examples of the decorative motifs used for the marble tables of the Pitti Palace. These refined and heavy rectangles seems to come to life thanks to the vivid colors and the realistic details. They seem to challenge in beauty the scarves of the most important fashion houses preserved in the adjacent Costume Gallery. I wonder if the painter Vittorio Accornero took inspiration from these marble plans to design the iconic Gucci Flora scarf dedicated to Grace Kelly in the '60s.

Tra le altre arti applicate che videro protagonista Jacopo Ligozzi, in mostra v iene dato risalto ai modelli per i manufatti in pietre dure del famoso Opificio granducale. Tripudi di fiori, nature morte e vedute marine, sono solo alcuni esempi dei motivi decorativi usati per i tavoli di Palazzo Pitti: raffinati rettangoli e quadrati che vivono di vita propria grazie a colori vivaci e dettagli talmente realistici da fare invidia ai foulard delle più importanti maison di moda conservati nell'adiacente Galleria del Costume. Chissà se il pittore Vittorio Accornero non si sia ispirato anche a questi piani marmorei per disegnare l'iconico foulard Gucci Flora dedicato a Grace Kelly.

Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Manifattura granducale su modello di Ligozzi, Scacchiera, 1617-1619
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Manifattura granducale su modello di Ligozzi, Scacchiera, 1617-1619

Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Manifattura granducale su modello di Ligozzi, Tavolo dei fiori, 16114-1621
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Manifattura granducale su modello di Ligozzi, Tavolo dei fiori, 16114-1621

Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Manifattura granducale su modello di Ligozzi, Tavolo dei fiori, 16114-1621
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Manifattura granducale su modello di Ligozzi, Tavolo dei fiori, 16114-1621

The exhibition continues with a long winding path through passages and frescoed rooms (usually closed to the public) showcasing all the main issues which influenced the production of Jacopo Ligozzi. You can see the moral allegories, the 'Vanitas' theme (with two impressive portraits of a young couple which hide on the back side the still lifes of their own skulls in decomposition) and finally the religious painting, to which the painter devoted himself since the years at the Medici court and after his fall from grace.

La mostra continua con un lungo percorso che tra tortuosi anditi e salette affrescate (solitamente chiuse al pubblico) illustra, esamina ed approfondisce tutte le tematiche che condizionarono la produzione di Ligozzi dalle allegorie morali, ai temi della 'Vanitas' (impressionanti i ritratti di due giovani che sul retro celano orride nature morte con i loro crani in decomposizione); per poi concludersi con la pittura religiosa, alla quale si dedicò fin dagli anni del servizio presso la corte medicea e che intensificò dopo la sua caduta in disgrazia negli anni Novanta.

Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - dettaglio di soffitto affrescati nella sala attigua alla Sala Bianca
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - dettaglio di soffitto affrescati nella sala attigua alla Sala Bianca

Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Allestimento sale religiose
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Allestimento sale religiose

Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Allegoria della Lussuria, 1590Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Allegoria dell’Accidia, 1590
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Allegorie della Lussuria e dell'Accidia, 1590 - Courtesy Press Office

Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto femminile e natura morta macabra, 1604
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto femminile e natura morta macabra, 1604 

Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto maschile e natura morta macabra, 1604
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Ritratto maschile e natura morta macabra, 1604

Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Adorazione dei Magi, 1597
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Adorazione dei Magi, 1597 - Courtesy Press Office

Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Cristo nell’orto degli olivi, 1622
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Cristo nell’orto degli olivi, 1622 - Courtesy Press Office

Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Cristo nell’orto degli olivi, 1622
Mostra Jacopo Ligozzi Firenze - Cristo nell’orto degli olivi, 1622 - dettaglio del collare

Finally, with this exhibition Florence celebrates an artist forgotten by history, stimulating the imagination of the visitors and making them to regret the fact of not having lived at the Medici court in the era of the lavish parties.

Con JACOPO LIGOZZI “PITTORE UNIVERSALISSIMO” finalmente Firenze rende giustizia ad un artista dimenticato dalla storia, stuzzicando la curiosità e l'immaginazione del visitatore, facendogli quasi rimpiangere il fatto di non esser vissuto a corte nell'epoca delle sfarzose feste medicee il cui ricordo è rimasto indelebile negli annali della città.


Alessandro Masetti - The Fashion Commentator