Among the events that
took place in the city of Florence during Pitti Uomo, the Costume
Gallery of Pitti Palace hosted the presentation of the exhibition
"The court cape of Lady Franca Florio".
Del turbinio di eventi
che solitamente travolgono la città di Firenze durante la
manifestazione fieristica di Pitti Uomo, uno ha avuto luogo alla
Galleria del Costume di Palazzo Pitti.
Purtroppo, data la
concomitanza oraria con la cerimonia d'apertura della fiera,
l'affluenza da parte di giornalisti e operatori media non è stata
molto significativa, inoltre l'evento non era segnalato sul calendario
ufficiale, ma non per questo era da considerarsi meno importante,
anzi, è proprio da Palazzo Pitti che ho voluto iniziare il mio
'Pitti Uomo tour' assistendo alla presentazione della mostra "Il
manto di corte di Donna Franca Florio".
Il manto di corte di Donna Franca Florio, nella Sala da ballo della Galleria del Costume di Palazzo Pitti, Firenze |
Ideally, the exhibition
begins with the third room of the museum, dedicated to
two dresses of the famous Sicilian countess: the official court cape
with golden Savoy knots, and the long black evening dress reproduced
by the painter Giovanni Boldini in one of the portraits commissioned
by her husband. Between these two dresses a small corridor takes the
visitors into the Ballroom, projecting them in the splendor of
the Savoy court, in which Lady Franca Jacona of San Giuliano, the
wife of Count Ignazio Florio, was elected as 'court lady' of the
Queen Elena.
La piccola mostra
curata da Caterina Chiarelli e Simona Fulceri presenta fino alla fine
di luglio il restauro di un
manto di corte e due abiti da sera appartenuti a Donna Franca Florio.
Idealmente
l'esposizione si apre con la terza sala del rinnovato percorso museale dedicata a due abiti della famosa contessa
siciliana: il mantello di corte blu cobalto con i nodi Savoia dorati,
ed il lungo abito da sera nero riprodotto anche dal pittore Giovanni
Boldini in uno dei ritratti commissionati dal marito. Tra le due
teche climatizzate in cui sono conservati gli abiti si apre un varco
che porta nella Sala da Ballo della Palazzina della Meridiana proiettando
il visitatore nello sfarzo della corte dei Savoia, presso la quale
donna Franca Jacona di San Giuliano, moglie del conte Ignazio Florio,
era stata eletta ‘dama di corte’ della regina Elena.
Donna Franca Florio - Court Cape, Worth attr., 1902 - Galleria del Costume di Palazzo Pitti |
As already written on
several occasions on this blog, Franca Florio was one of the most
important women of the Belle Epoque. With her charm, she helped her
husband to extend his family business among the royal courts all over
Europe, launching also Palermo as an international capital.
She was very famous for
her outfits that occupied the gossip columns of that time, making her
one of the most beautiful women in Europe.
In May 1902 she was
elected as 'court lady' of Queen Elena, wife of King Vittorio
Emanuele 3rd of Savoy, and the exhibition in Pitti Palace showcases
the restoration of the precious court cape created for that occasion
and that she also worn later in Vienna at the court of Emperor Franz
Joseph and in Berlin for Wilhelm 2nd.
Come già scritto in
più occasioni su questo blog, Franca Florio fu una della icone della
Belle Epoque che attraverso le iniziative industriali, artistiche e
culturali proposte insieme al marito, cercò di lanciare Palermo
quale onirica meta culturale obbligatoria per i regnanti e le
personalità più facoltose d'Europa. Inoltre, nota alle cronache
rosa per le sue mise che la resero una tra le più belle donne
d'Europa, nel maggio del 1902 fu eletta ‘dama di corte’ della
regina Elena, moglie del re Vittorio Emanuele III di Savoia ed in
mostra è presentato proprio il restauro del manto creato per
quell’occasione, indossato successivamente anche a Vienna alla
corte di Francesco Giuseppe e per Guglielmo II a Berlino.
Official picture of Donna Franca Florio wearing her court cape and dress |
The ivory silk satin
damask robe garnished with embroidered sequins, jais and georgette
applications resembling the shape of flowers, ribbons and bows, is
attributed to the Maison Worth because its style is very close to the
other dresses of the exhibition made by the famous Parisian fashion
house. The damask pattern left me breathless for the perfection of
the ears of wheat, so in vogue in that period (1902), and I like to
believe that this specific plant is a sort of allegory which alludes
to the 'land of the Sun' (Sicily, the birthplace of Franca Florio)
and the season in which the wheat grows (spring-summer).
Il manto in raso di
seta avorio damascato a disegno di spighe, guarnito da ricamo ad
applicazione in laminato, paillettes, jais, canutiglia e georgette, a
motivo di mazzetti di fiori con nastri e fiocchi è attribuito alla
Maison Worth poiché molto vicino allo stile degli altri abiti
presenti in mostra recanti l'etichetta della nota casa di moda
parigina presso cui donna Franca Florio si riforniva stagionalmente
nei suoi soggiorni francesi. Il motivo damascato lascia senza fiato
per la perfezione del disegno spigato, molto vicino alle decorazioni
vegetali in voga nelle arti applicate di quel periodo (1902) e che mi
piace credere in questo caso siano un'allegoria che allude alla
'terra del sole' (la Sicilia in cui è nata la contessa) e
all'estate, la stagione in cui matura il grano.
Donna Franca Florio - Court Cape, Worth attr., 1902 - Galleria del Costume di Palazzo Pitti |
Donna Franca Florio - Court Cape, Worth attr., 1902 - detail |
Donna Franca Florio - Court Cape, Worth attr., 1902 - detail |
Talking with the two
curators, the director Caterina Chiarelli and the textile restorer
Simona Fulceri, I discovered that the restoration is the result of a
long and complicated series of consolidation interventions on the
fabric, which was heavily damaged due to a chemical process based on
the use of salts during the production of the yarn.
The process of time and
the poor storage conditions have worsened the state of the cape,
causing the progressive dehydration and shredding of the yarns,
making it so fragile, that every little crease immediately turns into
deep cuts and tears. This inexorable process of decay makes this
little exhibition a unique opportunity to see this historic piece at
its best.
Parlando con le due
curatrici, la direttrice della galleria Caterina Chiarelli e la
restauratrice Simona Fulceri, scopro che il restauro è stato il
frutto di un complicato e lungo susseguirsi di interventi di
consolidamento del tessuto pesantemente rovinato a causa di un
processo chimico a base di sali cui in antichità venivano sottoposti
i tessuti in fase di produzione del filato. Il tempo e le precarie
condizioni di conservazione hanno aggravato lo stato del manto
provocando la progressiva disidratazione e sfibramento dei filati
rendendolo talmente fragile, che ogni piccola piega che si viene a
creare, anche solo durante l'esposizione al pubblico, determina il
formarsi di squarci e tagli visibili ad occhio nudo. Questo
inarrestabile processo di deperimento rende quindi la piccola
esposizione un'occasione più unica che rara di vedere un pezzo di
storia italiana ed internazionale in tutto il suo splendore.
Donna Franca Florio - Court Cape, Worth attr., 1902 - detail |
Donna Franca Florio - Court Cape, Worth attr., 1902 - embroidery detail |
Donna Franca Florio - Court Cape, Worth attr., 1902 - detail |
Donna Franca Florio - Court Cape, Worth attr., 1902 - Galleria del Costume di Palazzo Pitti, Firenze |
Donna Franca Florio - Court Cape, Worth attr., 1902 - Galleria del Costume di Palazzo Pitti, Firenze |
Donna Franca Florio - Court Cape, Worth attr., 1902 - Galleria del Costume di Palazzo Pitti, Firenze |
Similar conservative
problems characterizes the evening dress with dark floral
embroideries made between 1900 and 1905 by Worth fashion house.
Despite a previous restoration which consolidated the skirt with
polyvinyl resin, a lot of new tears came out on the fabric, so the
gown needed a new intervention in order to showcase it in the
exhibition.
Analoghe problematiche
conservative caratterizzano l’abito da sera color champagne con
ricami e applicazioni floreali scure che reca l’etichetta della
grande sartoria “Worth Paris”(1900/1905). Un precedente
intervento di restauro è servito a consolidare la struttura della
gonna con resina polivinilica, ma purtroppo non ha impedito la
formazione di nuove lacerazioni che hanno richiesto la necessità di
un ulteriore intervento tempestivo per poter esporre il capo in mostra.
Evening dress, Worth Paris 1900-1905 - Galleria del Costume di Palazzo Pitti, Firenze |
Donna Franca Florio - Evening dress, Worth Paris 1900-1905 - Galleria del Costume di Palazzo Pitti, Firenze |
Evening dress, Worth Paris 1900-1905 - embroidery |
The exhibition ends with
the most particular dress of the selection, an evening gown with a
sunburst diadem donated to the costume gallery by Franca Florio's
daughter, the Marchioness Giulia Afan de Rivera Costaguti.
The dress, made by the
fashion house Worth in Paris in 1907, has an interesting history
because it was worn on the occasion of the tableau vivant "the
triumph of light" (the hymn to the Sun from the opera Iris by
Mascagni) that went on stage at the sport club in Palermo to honor
the visit of the King of England Edward VII and his wife Alexandra of
Denmark, on 8 April 1907.
The ivory dress is
characterized by a succession of beaded stripes descending from the
neckline to the train of the skirt which lengthened the silhouette of
Lady Franca Florio (despite she was 173cm high). Every stripe ended
at the mid-lenght of the skirt with several oblong beads which
composed the shape of a ear of wheat. A huge radial crown and a long
scepter completed the costume, and thanks to a special mechanism they
were lit with little lamps.
La mostra si conclude
con l'abito più particolare della selezione, un completo da sera con
diadema a raggiera donato alla Galleria dalla figlia di Franca
Florio, la marchesa Giulia Afan de Rivera Costaguti. L'abito,
realizzato sempre dalla maison Worth a Parigi nel 1907, ha una storia
interessante poiché fu indossato in occasione del tableau vivant "il
trionfo della luce" (l'inno al sole tratto dall'Iris di
Mascagni) andato in scena allo sport club di Palermo in onore della
visita da parte dei reali inglesi Edoardo VII e Alessandra di
Danimarca, l'8 aprile 1907.
Il completo color
avorio è caratterizzato dall'effetto ottico creato dal susseguirsi
di filari di perline che dal raffinato scollo scendono lungo l'intera
figura, contribuendo ad allungare la silhouette (nonostante donna
Florio fosse alta 173cm), e terminano nella ruota della gonna con un
particolare motivo a spighe realizzato con perline oblunghe simili ai
germi di grano. Completavano il costume una scenografica corona a
raggiera ed un lungo scettro (quest'ultimo non in mostra) che grazie
ad un particolare meccanismo di lampadine si illuminavano, lasciando
sbalorditi gli ospiti reali.
Donna Franca Florio - Evening suit 'Il trionfo della luce', Worth, 1907 Galleria del Costume di Palazzo Pitti,Firenze |
Donna Franca Florio - Evening suit 'Il trionfo della luce', Worth, 1907 Galleria del Costume di Palazzo Pitti,Firenze |
Donna Franca Florio - Evening suit 'Il trionfo della luce', Worth, 1907 - detail of the crown |
Donna Franca Florio - Evening suit 'Il trionfo della luce', Worth, 1907 - detail |
Donna Franca Florio - Evening suit 'Il trionfo della luce', Worth, 1907 - detail |
As mentioned above, given
the precarious state of conservation of the clothes, but especially
their inexorable process of deterioration, this small exhibition is a
more than unique must see event in Florence. So I invite all the
lovers of the Belle Epoque and of Franca Florio to visit the Costume
Gallery of Pitti Palace by the end of July to not miss this rare
opportunity.
Come già detto, data
la precarietà dello stato di conservazione degli abiti, ma
soprattutto il loro inarrestabile processo di deterioramento, questa
piccola mostra si configura come un caso più unico che raro di
vedere tutte queste creazioni della maison Worth insieme. Invito perciò
tutti gli amanti della Belle Epoque e di un'icona di stile come donna
Franca Florio a visitare la Galleria del Costume entro la fine di
luglio per non perdere questa irripetibile opportunità.
Alessandro Masetti - The
Fashion Commentator
Note a margine: Un
ringraziamento speciale va alle curatrici della mostra, la direttrice
della galleria Caterina Chiarelli e la restauratrice Simona Fulceri,
che oltre ad avermi invitato, hanno condiviso con me spiegazioni,
problematiche e curiosità riguardanti gli abiti in mostra e la
delicatissima esperienza del restauro, riuscendo a trasmettere
attraverso parole e gesti la loro infinita passione per il proprio
lavoro.