From May 22nd John
Galliano will be the art director of the Russian cosmetics retailer
L'Etoile, founded in 1997 with over 750 stores and a distribution of
more than 150 brands, including, ironically, Christian Dior.
Dal 22 maggio John
Galliano sarà il direttore artistico del retailer L'Etoile, colosso
russo di prodotti cosmetici nato nel 1997 che conta oltre 750 negozi
e una distribuzione di più di 150 marchi, tra i quali, ironia della
sorte, primeggia Dior.
Home page del sito L'Etoile |
The news launched by the
Kommersant announces the
arrival in Russia of the former art director of Christian Dior fired
in 2011 due to his arrest for anti-Semitic insults while he was drunk
in a bar in Paris.
After attempting a sort
of mediatic-rehab working as a stylist for Oscar de la Renta just a
few seasons ago, he disappeared again as a victim of a damnatio
memoriae that in the fashion world is hard to die. No matter how
talented you are, nor if you have been able to increase the sales
volume of a brand for 15 years, if the fashion world excludes you
(especially for ethical reasons), you're out forever.
Apparently Russia doesn't
live the moral and ethical issues related to racism in the same way
of the Western world and (like it or not) it seems one of the main
reason why John Galliano can come back on the fashion scene.
Certainly, at the moment, he won't deal with the clothes, but we must
remember that the creativity of a genius has no limits and when you
are in a country where the formula for success contains the words
luxury, opulence and magnificence, maybe won't be so difficult.
La notizia, lanciata dal
quotidiano Kommersant annuncia
così l'arrivo in Russia dell'ex direttore artistico della maison
Christian Dior, licenziato in tronco nel 2011 in seguito al suo
arresto per insulti antisemiti contro una coppia in un locale a
Parigi.
Galliano, Dopo aver tentato una
sorta di riabilitazione mediatica collaborando nell'ufficio stile di
Oscar de La Renta in qualità di stylist giusto qualche stagione fa, è sparito nuovamente nel nulla vittima di una damnatio memoriae che
nella moda è dura a morire. Non importa quanto
talento abbia, non importa se sei stato in grado di far aumentare i
capitali e il nome di un marchio in caduta libera, se il mondo della
moda ti esclude (peggio ancora se per motivi etici) sei fuori per
sempre.
A quanto pare la Russia
non vive i problemi etico-morali legati al razzismo allo stesso modo
del mondo occidentale e, piaccia o non piaccia, questo sembra essere
uno dei principali motivi con cui grazie ad un presunto contratto
stellare John Galliano ritorna sulle scene. Certo non si occuperà
più di vestiti, ma dobbiamo ricordarci che la creatività di un
genio non ha limiti e quando ti trovi in un paese in cui la formula
del successo trova piena concretizzazione nella triade
lusso-sfarzo-opulenza, forse non sarà proprio un grande sacrificio.
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Note: As already written
in the past, once again I repeat that as far as reprehensible have
been the Galliano's anti-Semitic insults, I believe that part of the
responsibility for the whole affaire can be attributed to the Dior
fashion house itself, that has left alone its creative director
twice: leaving him drunk as an homeless in Paris and firing him
immediately. If you care about your image, as a company, you must
take care of your team preventing regrettable situations, especially
if your team increases your sales volume with mind-boggling incomes.
Note a margine: Come già
espresso in passato, ancora una volta ribadisco che per quanto gravi
e condannabili siano stati gli insulti antisemiti da cui è
scoppiato tutto l'affaire Galliano, ritengo che gran parte della
colpa sia da attribuire alla stessa maison Dior che ha lasciato solo
il suo direttore creativo (lasciando che girasse ubriaco per Parigi
come un barbone qualunque) e licenziandolo in tronco. Se hai a cuore
la tua immagine, in quanto azienda, devi avere a cuore anche il tuo
team, soprattutto se ti porta incassi da capogiro.
Alessandro Masetti - The
Fashion Commentator