The highest names of fashion attended
the exclusive opening ceremony, but in the following days the
exhibition has been opened to the public and the atmosphere became
more relaxed, turning into a pleasant occasion to meet the designers.
Durante la settimana della moda di
Milano, il piano terra di Palazzo Morando, sede tra l'altro
del Museo del costume, si è trasformato in uno showroom che ha
accolto i finalisti di WhoIsOnNext?2012, il concorso indetto ogni
anno da Vogue Italia per trovare i grandi stilisti del futuro.
L'esclusiva serata inaugurale ha
visto la presenza dei più alti nomi della moda e della stampa, ma
nei giorni successivi, quando l'esposizione è stata aperta al
pubblico, l'atmosfera è diventata più rilassata e si è trasformata
in una piacevole occasione per conoscere i designer oltre gli schermi
dei computer.
Marcobologna winners of Who is on Next?2012 - Milano, Palazzo Morando - Photo: Vogue.it |
The two winners Marco Giugliano and
Nicola Bologna of the brand MARCOBOLOGNA open the exhibition
with a collection inspired by the American Dream. East Coast and West
Coast are combined into colorful prints, with neon lights and
holographic fabrics recalling the exuberance of the 80s. Sober lines
with charming ladylike elements make up a fresh-looking ensemble,
increasing your desire of a carefree summer, perhaps enjoying a
cocktail in Miami Beach.
Highlights: the neon prints series and
the holographic pleated skirt.
I vincitori Marco Giugliano e Nicolò
Bologna del brand MARCOBOLOGNA aprono l'esposizione con la
collezione ispirata al Sogno Americano. East Coast e West Coast si
fondono nelle stampe ultra colorate dalle insegne luminose e nei
tessuti olografici che ricordando gli esuberanti anni '80. Linee
asciutte con qualche vezzoso elemento bon ton, ma l'ensemble è
brioso, fa venire voglia di estate, spensieratezza e di sorseggiare
un cocktail a Miami Beach.
Pezzo forte: oltre alla serie in
seta con le stampe neon, sicuramente la gonna lunga plissé
olografica.
Then I stopped by Conspiracy, the shoes line by Gianluca Tamburini who
reinterprets the wonders of the natural world in fascinating
sculptures for feet. The details, the materials and the shapes of the
heels testify Gianluca's desire to communicate his own vision and
aesthetic sensitivity. A unique and dreamy message of "aestetic
freedom", for real women.
Highlights: the tentacular Scilla shoes and the corals heels of Tarita shoes, which take us to an imaginary
trip from southern Italy to Polynesia.
Seguendo il percorso è impossibile
non soffermarsi sulle calzature di Gianluca Tamburini che con
la linea Conspiracy reinterpreta le meraviglie del mondo della
natura. Fascino e stupore sono solo alcune delle sensazioni che si
provano nel vedere le sue sculture per i piedi. I dettagli, i
materiali, ma soprattutto le forme dei tacchi testimoniano la voglia
di comunicare una propria visione e sensibilità estetica, un
messaggio unico e libero, ma comunque destinato a donne vere.
Pezzo forte: la scarpa tentacolare
Scilla ed il tacco tempestato di coralli della scarpa Tarita, che
sembrano trasportarci in un immaginario viaggio dal Sud Italia alla
Polinesia.
Gialuca Tamburini - Vogue Talents - Milano, Palazzo Morando - WION?2012 (Photo: Vogue.it) |
The study of volumes and material
research are the main features of Alessia Xoccato clothes. As
can be seen from the mood-board, her minimalist style is made of
contrasting colors declined on egg-shaped dresses influenced by fluid
design. The top pieces are the no buttons overcoat with shell-shaped
sleeves, and the lilac herringbone coat without lapels and
unstructured shoulder pads. Alessia is definitely an interesting
voice in the endless sea of emerging designers who rely on minimalism
as a means of expression. Not all succeed, but Alessia does.
Lo studio dei volumi e la ricerca
dei materiali sono le caratteristiche principali degli abiti di
Alessia Xoccato. Come si vede anche dal mood-board appeso
accanto alla collezione, il suo stile minimale è fatto di contrasti
cromatici declinati su forme a uovo influenzate dal fluid design. Il
culmine della ricerca si manifesta nel soprabito senza abbottonature
dalle maniche a forma di conchiglia o nel cappotto spigato senza
bavero e con spalline destrutturate. Una voce interessante in mezzo
allo sterminato mare di stilisti emergenti che si affidano al
minimalismo come mezzo d'espressione. Non tutti ci riescono, Alessia
sì.
Alessia Xoccato - Vogue Talents - Milano, Palazzo Morando - WION?2012 (Photo: Vogue.it) |
Glamour contemporaneo per la
stilista italo-brasiliana Barbara Casasola le cui creazioni in
seta purissima sembrano prender vita se indossate in movimento.
Infatti, avvicinandosi ad alcuni abiti color cipria, mi spiega che
sono costituiti da fasce modulari aderenti fino alla vita, che ad
ogni passo si sdoppiano aprendosi in una grande ruota plissé dalle
sensuali trasparenze. Le gonne e gli abiti dalle tinte corallo e
fucsia, invece, hanno dei profondi spacchi laterali che camminando
svelano dei micro shorts, quasi sportivi, ideali per
sdrammatizzare l'effetto abito da sera. Tra una chiacchiera e
l'altra, mi mostra con orgoglio anche la nuova conquista editoriale:
uno dei suoi abiti è stato selezionato da Carine Roitfeld per il
servizio dedicato ai nuovi talenti nel CR fashion book. Davvero una
grande soddisfazione essere considerata tra i migliori designer
emergenti del pianeta.
A young man in dark suit kindly handed
me a card with a kaleidoscopic wheel of models wearing the latest
collection by San Andrés Milano. He is Andrés Caballero,
Mexican fashion designer moved to Italy, who launched his line in
2006 following the passion for traditional tailoring. He has a quite
nostalgic approach to fashion and humbly told me he is a contemporary
couturier who loves to draw and sew clothes by hand, studying the
cuts with the traditional modeling. This little selection of the
spring summer 2013 collection is characterized by natural colors
declined on ladylike dresses with the contemporary twist of the
unexpected combination of fabrics and the jewel collars. Definitely a
good old days' work, for timeless clothes.
Poco distante, un ragazzo in
completo e camicia gentilmente mi porge una cartolina su cui è
rappresentata una ruota caleidoscopica di modelle che indossano
l'ultima collezione San Andrès Milano. E' Andrès Caballero,
stilista Messicano trapiantato in Italia, che nel 2006 ha lanciato la
sua linea seguendo la passione per la sartoria tradizionale. Il suo
approccio ha un ché di nostalgico e con molta umiltà mi spiega che
è un couturier che ama disegnare e cucire gli abiti a mano
studiandone i tagli con la modellistica tradizionale. La parte
esposta della collezione PE 2013 si contraddistingue per la palette
ricca di contrasti cromatici che ricordano un viaggio in terre
lontane con turchese, bianco, nero e sabbia; il tutto declinato su
forme retrò bon ton rese contemporanee dalla combinazione
inaspettata di tessuti e dalle silhouette morbide e ampie arricchite
di dettagli come i colletti gioiello o le trasparenze in crochet. Un
lavoro di altri tempi, per vestiti senza tempo.
San Andrés Milano by Andrés Caballero - Vogue Talents - Milano, Palazzo Morando - WION?2012 (Photo: Vogue.it) |
The tour continues in what we might
call the "room of contrasts", where the total white
collection of Mario Chiarella clashes with the enchanted world of
Benedetta Bruzziches handbags.
Il percorso continua in quella che
potremmo definire la stanza dei contrasti, dove il bianco della
collezione di Mario Chiarella
si scontra con il mondo incantato e ultracolorato delle borse
Benedetta Bruzziches.
Mario Chiarella is an Apulian
down to earth fashion designer. His white collection whispers
measured elegance, thanks to the geometric convex dresses, alternated
with flared skirts and origami decorations enhanced by pearly maxi
sequins. Minimalist sculpture dresses that show their beauty already
on the clotheshanger, and crown every woman as a queen of elegance.
Highlight: the vest with fur borders
that blends past and present with a great deal of research and study
of the shapes. The folds game of the neckline, the material contrasts
and the luxury of fur, are the ideal mix for a sophisticated, but
dynamic woman.
Pugliese in trasferta tra Milano e
Roma, Mario Chiarella è un ragazzo con i piedi per terra,
posato come la sua collezione total white, che sussurra un'eleganza
misurata. Le forme fortemente geometriche rielaborano volumi
convessi, alternati a top e gonne a corolla, o decorati con pettorine
di origami impreziosite dai riflessi madreperla delle maxi paillette.
Abiti scultura minimali che impongono la loro bellezza già sulla
gruccia, incoronando ogni donna "regina" elegantiae.
Pezzo forte: lo smanicato con orlo
in pelliccia, capo che fonde passato e contemporaneità con un grande
lavoro di ricerca e di studio delle forme. Il gioco delle pieghe sul
collo, i contrasti materici e il lusso della pelliccia sono il mix
ideale per una donna sofisticata, ma dinamica.
Mario Chiarella - Vogue Talents - Milano, Palazzo Morando - WION?2012 (Photo: Vogue.it) |
At the opposite site there was the
funny, energic and cheerful Benedetta Bruzziches.
Her smiling eyes convey all the passion
of her stories. Yes ... stories, because every collection is a sort
of novel in which the bags play a key role (Clicking here, I
invite you to read the description of the collection wrote by the
designer herself. A Fellini-like story that let you think about new
and old sensations. It is in Italian but you can easily translate by Google). As a warm welcome to her corner, there was a
soft mountain made of Carmen, the iconic quilted leather bags
recalling the Chester chair by Poltrona Frau. For this occasion the
classic Carmen bags were dressed up as "Carmen BruzziCat"
with vintage silk fabrics. A special fall winter 2012 capsule
collection, symbol of the friendship between Benedetta Bruzziches and
Caterina Gatta, a well known emerging designer who uses vintage
fabrics from the archives of the most important fashion houses.
On display there were even all the
other "bag-characters" such as: Bugatti, the rigid
sculpture bag that magically closes without catch; the Libro Lavagna
bag, on which you can write your thoughts with a chalk; or Cabaret,
the little minaudière shaped as a tray of pastries, a childhood
memory of the family lunches on Sundays.
Benedetta personal story sounds like
the script of a film. One day in a lift, she met a self-made man who
changed the destiny, taking her to India to design bags. Once back
home, with a total new positive energy she realized her dreams,
launching the family brand with the brother Agostino. It sounds like
an endless tale made of hard work, tenacity, sacrifice and
professionalism, but always with a smile on the face. Her joy is
contagious and makes her a unique person, as well as a great
designer.
Al
lato opposto della saletta ecco invece Benedetta
Bruzziches, solare, energica, ma soprattutto allegra. I suoi
occhi ridenti trasmettono tutta la passione con cui dà vita alle sue
storie. Sì...storie, perché ogni collezione è una narrazione in
cui le borse ricoprono ruoli fondamentali (Cliccando qui, vi invito a
leggere la descrizione della collezione curata dalla stessa designer.
E' una poesia, un racconto Felliniano che fa meditare e sognare anche
su sensazioni mai provate). Ad accogliere i visitatori al corner di
Benedetta c'è una morbida montagna di Carmen, l'iconica borsa dalla
lavorazione capitonnée che ricorda la seduta Chester di Poltrona
Frau e che per la collezione AI 2012 si è travestita in Carmen
BruzziCat. Un simbolo di amicizia e collaborazione tra Benedetta e
Caterina Gatta, altra nota designer emergente che nelle sue creazioni
ripropone tessuti vintage e d'archivio delle maison che hanno fatto
la storia della moda.
In bella mostra vi sono anche tutti gli altri "personaggi" delle narrazioni, come la Bugatti, borsa scultura rigida che si chiude magicamente senza chiusure; la borsa Libro Lavagna sulla quale appuntare i propri pensieri con i gessetti, o la Cabaret, minaudière a forma di vassoio di pasticcini, ricordo d'infanzia dei fine pranzo domenicali.
Parlando della sua storia personale sembra di ascoltare la sceneggiatura di un film in cui la protagonista incontra un self-made man che le cambia il destino, portandola in India a disegnare borse, per poi tornare in Italia e realizzare i propri sogni insieme al fratello Agostino, lanciando il suo brand a conduzione familiare. Una favola in continua evoluzione, fatta di duro lavoro, tenacia, professionalità e sacrificio, ma non per questo senza sorrisi. Anzi, la sua gioia è contagiosa e la rende una splendida persona, oltre ad un'ottima designer.
In bella mostra vi sono anche tutti gli altri "personaggi" delle narrazioni, come la Bugatti, borsa scultura rigida che si chiude magicamente senza chiusure; la borsa Libro Lavagna sulla quale appuntare i propri pensieri con i gessetti, o la Cabaret, minaudière a forma di vassoio di pasticcini, ricordo d'infanzia dei fine pranzo domenicali.
Parlando della sua storia personale sembra di ascoltare la sceneggiatura di un film in cui la protagonista incontra un self-made man che le cambia il destino, portandola in India a disegnare borse, per poi tornare in Italia e realizzare i propri sogni insieme al fratello Agostino, lanciando il suo brand a conduzione familiare. Una favola in continua evoluzione, fatta di duro lavoro, tenacia, professionalità e sacrificio, ma non per questo senza sorrisi. Anzi, la sua gioia è contagiosa e la rende una splendida persona, oltre ad un'ottima designer.
Giovanna Battaglia(left) and Benedetta Bruzziches(right) - Milano, Palazzo Morando - WION?2012 (Photo: Vogue.it) |
Carmen bag trip to Latin America |
Benedetta Bruzziches modeling the Cabaret minaudiére with the sculptor |
In the WION?2012 finalists section
there were also the other collections and participants such as:
Nella sezione dei finalisti di WION?2012 certamente non mancano le creazioni di tutti gli altri partecipanti come:
Giancarlo Petriglia and Zanchetti by Giacomo Zanchetti bags, or Suzanne Susceptible clothes; the architectural shoes by Charline De Luca, characterized by edgy forms and contrasting materials ranging from raffia to python;
le borse di Giancarlo Petriglia e di Zanchetti by Giacomo Zanchetti o i vestiti di Suzanne Susceptible;
Nella sezione dei finalisti di WION?2012 certamente non mancano le creazioni di tutti gli altri partecipanti come:
Giancarlo Petriglia and Zanchetti by Giacomo Zanchetti bags, or Suzanne Susceptible clothes; the architectural shoes by Charline De Luca, characterized by edgy forms and contrasting materials ranging from raffia to python;
le borse di Giancarlo Petriglia e di Zanchetti by Giacomo Zanchetti o i vestiti di Suzanne Susceptible;
le scarpe ad alto tasso di architettura di Charline De Luca, caratterizzate da forme taglienti e dal contrasto di materiali che spaziano dalla rafia al pitone;
and finally the minimalist line Koonhor by Koon Lim and Catrine Thé, which blend high-tech materials and Asian aesthetic sensibility with interesting mix of graphics.
per poi finire con la linea minimale
del duo Koonhor di Koon Lim e Catrine Thé, che impiegano
materiali high tech e sensibilità estetica asiatica con interessanti
mix di grafiche.
Koonhor by Koon Lim and Catrine Thé - Vogue Talents - Milano, Palazzo Morando - WION?2012 (Photo: Vogue.it) |
The "Talent itinerary" at the
ground floor of Palazzo Morando continued with a special gallery
hosting several designers selected by the Vogue Talent channel. One
of the most interesting brand is the Australian fashion designer Dion
Lee. From collection to collection he experiments the carving and
the interweaving of semi-rigid textiles, to create sinuous and fluid
silhouettes inspired by nature. Highlight: his jackets and coats
simulating the backbone have already become cult items among the
fashionistas.
Il percorso al piano terra di
Palazzo Morando però continua con una speciale "galleria dei
talenti" in cui anche altri designer selezionati dal canale
Vogue Talent hanno avuto l'opportunità di esporre le proprie
creazioni. Tra i tanti marchi presenti si è distinto il giovane Dion
Lee, designer australiano che di collezione in collezione
sperimenta materiali tessili semi-rigidi intagliandoli e
intrecciandoli, creando silhouette sinuose e fluide, ispirate al
mondo della natura. Le sue giacche ed i cappotti con gli intrecci sul
retro che simulano la spina dorsale grazie agli effetti optical sono
già diventate un capo di culto.
Ely.B. is another interesting
brand by Eleonora Bruno, a young visionary milliner formed at
Polimoda, who reinterprets the beauty of nature with a glam rock
twist. Not only feathers, leaves, shells and porcupine quills, but
also ostrich eggs that seem to mention the sacred iconography of
Salvador Dalì.
Tra i pezzi più interessanti sono
da segnalare anche i copricapo Ely.B. di Eleonora Bruno, modista visionaria formatasi al Polimoda di Firenze, che reinterpreta le bellezze
della natura con un twist glam rock. Non solo piume, foglie,
conchiglie e aculei di istrice, ma anche uova di struzzo che sembrano
citare l'iconografia sacra e surrealista alla Dalì.
Ely.B. by Eleonora Bruno - Vogue Talents - Milano, Palazzo Morando (Photo: Vogue.it) |
I'll close this long post dedicated to
the Vogue Talents writing about the Tuscan designers Marta Saletti
and Simona Cassai, owner of the Leda Otto jewelry brand. In
their original creations, they combine semi-precious stones and
precious materials, transforming the plans of historic buildings in
high jewelry pieces. The monuments, faithfully reproduced on brass
sheets plated in 24 kt gold, rhodium or ruthenium, are enhanced with
colorful semi-precious stones embedded in the focal points of the
building plans, chronologically ranging from ancient Greece to the
twentieth century, letting us to take a trip around the world, but
also a full immersion in the Arezzo goldsmith tradition.
Concludo questo lungo post sui Vogue
Talents con Marta Saletti e Simona Cassai designer toscane del brand
Leda Otto, che nelle loro originalissime creazioni combinano
pietre dure e materiali preziosi, trasformando gli edifici storici in
gioielli d'autore.
I monumenti fedelmente riprodotti in
scala su lastre di ottone placcate in oro 24 kt, rodio o rutenio, si
impreziosiscono con coloratissime pietre dure incastonate nei punti
focali delle piante degli edifici che spaziano cronologicamente
dall'antica Grecia al fino XX secolo, permettendoci così un
interessante viaggio attorno al mondo, ma soprattutto una full
immersion nella maestria della tradizione orafa aretina.
LEDA OTTO by Simona Cassai and Marta Saletti - Vogue Talents - Milano, Palazzo Morando (Photo: Vogue.it) |