19 February 2014

New York Fashion Week - Fall Winter 2014

The New York Fashion Week ended a few days ago and as many readers have seen in my daily fashion reports on the The Fashion Commentator Facebook Page, unfortunately it hasn't been an exciting fashion week.

La New York Fashion Week autunno inverno 2014 si è conclusa qualche giorno fa e come molti lettori hanno potuto vedere nei reportage quotidiani sulla pagina Facebook di The Fashion Commentator, purtroppo, a parte in rarissimi casi, anche questa volta il bilancio non è stato poi così positivo.

Delpozo - FW 2014
Delpozo - FW 2014


Among fashion collections made just by copying old trends coming from France and Italy without any kind of stylistic research, we could observe the further development of two major trends of contemporary fashion.
On one side we have chaotic collections with mix and match inspired by the street (the urban style has always been a cornerstone of American fashion), whose real peculiarity lies in the strength of every single item. Some designers in fact (especially the younger ones) aren't interested in offering "total looks" for their customers: they prefer to design collections that catch the attentions of those who live fashion in a spontaneous way, going beyond, and often against, the rules of good taste. So a lot of collections without a logical connection between clothes, shoes and accessories spread all over the NYFW catwalks.
On the other side, established designers and some emerging talents aim to win over increasingly exclusive customers, meeting the needs of the luxury market, cutting off the average consumer who usually did somersaults to buy just an accessory of his favorite designer. We saw furs, precious materials of the highest quality and excellent workmanship often made in Italy, developing the concept of luxury to the nth degree, though the line debuted only a few seasons ago with understatement collections. Everything seems to change looking to the 380 million consumers of luxury goods that according to the analysis shared by the Boston Consulting Group and Exane BNP Paribas, will reach 440 millions of people in 2020. It is therefore not by chance that even the emerging Italian designers build the basis of their future making only luxury products, follow this unstoppable phenomenon.

Tra collezioni prive di ricerca stilistica palesemente finalizzate alla sola vendita (per chi non lo sapesse esiste anche la moda concettuale e di ricerca e va in passerella molto più spesso di quanto si possa immaginare, anche durante la crisi!) e ripetitive banalità che tentano invano di imitare trend già triti e ritriti provenienti da Francia e Italia, si è potuto osservare l'ulteriore sviluppo di due tendenze principali che ormai caratterizzano la moda contemporanea.
Da un lato abbiamo collezioni caotiche, con mix and match ispirati al mondo della strada (lo stile urban è da sempre un elemento cardine della moda americana) la cui vera peculiarità sta nella forza dei singoli capi. Alcuni stilisti infatti (soprattutto i più giovani), non provano alcun interesse nel proporre total look per una clientela vittima delle scelte imposte dall'alto, preferendo invece coloro che vivono la moda in modo spontaneo, andando fuori dai canoni classici e spesso anche contro le regole del buon gusto. Al grido di "Mi piace e lo indosso anche se mi sta male", ecco in passerella collezioni prive di un filo logico, con capi e soprattutto accessori pensati per essere acquistati singolarmente e indossati secondo una propria interpretazione dello stile.
Dall'altro lato invece, stilisti affermati e alcuni talenti emergenti mirano a conquistare una clientela sempre più esclusiva, andando incontro alle esigenze del mercato del lusso, tagliando fuori del tutto quel consumatore medio che solitamente faceva i salti mortali per accaparrarsi anche solo un accessorio del suo stilista preferito. Assistiamo quindi a trionfi di pellicce, materiali pregiati di prima qualità ed eccellenti lavorazioni spesso made in Italy che reinterpretano e sviluppano all'ennesima potenza il concetto di lusso, anche se magari la linea aveva debuttato solo qualche anno fa con collezioni minimali e understatement. Tutto sembra cambiare in nome di quel bacino di 380 milioni di consumatori di beni di lusso (dati 2013) che secondo l'analisi di Boston Consulting Group e Exane Bnp Paribas nel 2020 raggiungeranno quota 440 milioni. Non è quindi un caso se anche gli stilisti emergenti italiani per assicurarsi un futuro solido, mirino a lanciare brand e prodotti di lusso che seguano questo fenomeno, diventando così sempre più irraggiungibili e di conseguenza meno noti al grande pubblico.

Altuzarra FW2014
Altuzarra - FW 2014

Costello Tagliapietra FW 2014
Costello Tagliapietra - FW 2014

Creatures of the Wind - FW 2014
Creatures of the Wind - FW 2014

Delpozo - FW 2014
Delpozo - FW 2014 

Desigual - FW 2014
Desigual - FW 2014

Diane Von Furstenberg - FW 2014
Diane Von Furstenberg - FW 2014

DKNY - FW 2014
DKNY - FW 2014

Donna Karan - FW 2014
Donna Karan - FW 2014

Tommy Hilfger - FW 2014
Tommy Hilfger - FW 2014

Jason Wu - FW 2014
Jason Wu - FW 2014

Marc by Marc Jacobs - FW 2014
Marc by Marc Jacobs - FW 2014

Nicholas K - FW 2014
Nicholas K - FW 2014

Oscar de la Renta - FW 2014
Oscar de la Renta - FW 2014 
Prabal Gurung - FW 2014
Prabal Gurung - FW 2014

Rebecca Minkoff - FW 2014
Rebecca Minkoff - FW 2014

Richard Chai Love - FW 2014
Richard Chai Love - FW 2014

Rodarte - FW 2014
Rodarte - FW 2014 
Thom Browne - FW 2014
Thom Browne - FW 2014

Victoria Beckham - FW 2014
Victoria Beckham - FW 2014

Criticisms aside, I admit that this New York fashion week has given us even some excitements such as the 40 years anniversary of Diane Von Furstenberg's wrap dress; the 30th anniversary of Donna Karan's career; the acclaimed debut of Luella Bartley and Katie Hillier at the head of Marc by Marc Jacobs line, but the main event surely was Alexander Wang's collection. The slightly oversized shapes of jackets and blouson, the multi-pockets felt coats that echo the concept of "armed protection" as military uniforms, the high tech fabrics that change color with hot temperature, the combinations of so different materials such as knitwear and leather, the mix of colors and the lasercut carvings bring Wang's aesthetic near to Miuccia Prada's avant-garde. It was one of the best collections seen in NY and for once the "marketability" factor seemed to be the least of the problems, it was just pure fashion, a real rarity for American fashion designers.

Critiche a parte, devo ammettere che questa New York fashion week ci ha regalato qualche emozione, non mi riferisco solo ai 40 anni del wrap dress di Diane Von Furstenberg, al 30esimo anniversario di attività di Donna Karan, e all'acclamato debutto di Luella Bartley e Katie Hillier alla guida della linea Marc by Marc Jacobs, ma anche e soprattutto alla straordinaria collezione di un giovane che di stagione in stagione ha conquistato l'intero mondo della moda, complice il nuovo ruolo di direttore creativo da Balenciaga, ovviamente sto parlando di Alexander Wang.
Le forme leggermente oversized di giubbotti e blouson, i cappotti in feltro con multi-tasche a rilievo che riecheggiano il concetto di "protezione armata" delle divise militari, le sperimentazioni di tessuti high tech che cambiano colore grazie all'aumento della temperatura, gli accostamenti irriverenti di materiali impensabili come la maglieria ed i tessuti gommati di colletti e plaston, il mix di colori ed i dettagli delle lavorazioni lasercut delle ultime uscite avvicinano la sua ricerca estetico-stilistica all'avanguardista Miuccia Prada.
E' stata senza dubbio una delle migliori collezioni viste sulle passerelle della grande mela soprattutto, perché per almeno una volta la "commerciabilità" è passata in secondo piano, dando la precedenza alla ricerca, una vera rarità per gli stilisti americani.

Alexander Wang - FW 2014
Alexander Wang - FW 2014

Alexander Wang - FW 2014

Alexander Wang - FW 2014

Alexander Wang - FW 2014
Alessandro Masetti - The Fashion Commentator
Photo credits: Vogue.it