The Costume Gallery of
Pitti Palace in Florence celebrates its 30th anniversary with a new
exhibition dedicated to the "Women in the Spotlight in the
Twentieth Century": fashion icons and interpreters who went
beyond the fashion designers' messages, creating a personal style
code.
La Galleria del
Costume di Palazzo Pitti a Firenze celebra i suoi primi 30 anni con
un nuovo allestimento dedicato alle "Donne Protagoniste del
Novecento": donne che hanno fatto e seguito la moda
diventandone colte interpreti, andando ben oltre il messaggio degli
stilisti, ricorrendo ad uno stile del tutto personale e spesso fuori
dagli schemi, che le ha rese "Donne Protagoniste".
Donne protagoniste del Novecento - Patty Pravo
Gianni Versace oroton dress for Sanremo 84 - Galleria del Costume Firenze
|
The Superintendent of the
Polo Museale of Florence, Cristina Acidini, during the press
conference explained that the clothes of the Costume Gallery of the
Pitti Palace can't be on display for more than 2/3 years for
conservative reasons. This means that the Gallery usually has to hold a two-year
exhibition, which tries to display as many items as possible, covering a
large time laps, from the eighteenth century to the present days. Nonetheless, Caterina Chiarelli, the director of the Costume Gallery, explained that for the next two years the
exhibition will be mainly focused on the twentieth century, dedicating
each room to an important woman whose personality emerges from the
garments she has worn, created or collected in her life.
Come ha spiegato
durante la conferenza stampa il Soprintendente per il Polo Museale
Fiorentino, Cristina Acidini, gli abiti facenti parte della
collezione della Galleria del Costume di Palazzo Pitti, non possono
rimanere in esposizione per più di 2/3 anni, per motivi di
conservazione. Ciò comporta una continua rotazione biennale dei
pezzi, tentando di esporre quanti più capi possibili e cercando di
coprire un grande arco temporaneo che va dal Settecento sino ai
giorni nostri. Come precisa la direttrice della Galleria, Caterina
Chiarelli, questa "rotazione" è invece mirata sul
Novecento, ed ogni sala è dedicata al guardaroba di una donna che è
stata (o è tuttora) protagonista in una determinata specificità ed
i cui tratti distintivi della personalità emergono dallo stile dai
capi che indossa, crea o colleziona.
Presentazione Donne protagoniste del Novecento - Galleria del Costume Firenze - Nov 2013 |
The exhibition designed
by the architect Mauro Linari, shows the most peculiar
features of the women, matching the clothes with their memorabilia,
photos or paintings.
The first room is
dedicated to Rosa Angela Caterina Genoni (1867-1954), an
activist committed to the rights claim against the exploitation of
female labor, but also a famous skilful seamstress considered as the
"founder of Italian fashion".
She began her seamstress
apprenticeship at the age of ten, but it was only when she moved to
France, after looking at the French fashion illustrators, that she
realized the importance of creating a sort of "culture of the
Italian style" by making albums with the ancient apparels taken
from the Italian art masterpieces.
In 1906 she attended the
Womenswear section of the International Exhibition in Milan
presenting the result of her theories with 14 dresses made by the
Humanitarian Female School (she was the director and teacher of the
Tailoring section), inspired to the works of Botticelli, Bramante,
Donatello, Ghirlandaio, Mantegna, Pisanello, Raphael, Titian and
Veronese.
In the new setting of the
Costume Gallery of Pitti Palace there are two of those 14 dresses:
the Pisanello court cape and the Botticelli evening gown,
accompanied by some illustrations of the book "Per una moda
italiana: Modelli, Saggi, schizzi di abbigliamento femminile:
1906-1909", in which Rosa Genoni showed all her creations
inspired to ancient art and traditional costumes, revolutionizing the
clothes decoration with the introduction of three-dimensional
embroidery.
Il percorso espositivo
progettato dall'architetto Mauro Linari mostra di sala in sala
gli aspetti più peculiari delle singole protagoniste, abbinando agli
abiti nelle vetrine anche cimeli, foto o quadri che le ritraggono nel
loro splendore.
La prima sala è
dedicata a Rosa Angela Caterina Genoni (1867-1954), attivista
a cavallo tra Ottocento e Novecento, impegnata sul fronte delle
rivendicazioni contro lo sfruttamento del lavoro femminile, nonché
abilissima sarta considerata “l’ideatrice della moda italiana”.
Inizia la sua gavetta
da sarta all'età di dieci anni, ma sarà guardando i disegnatori
francesi che intuirà l'importanza di creare una vera e propria
cultura dello stile italiano realizzando dei grandi album con le
antiche fogge tratte dai capolavori dell'arte italiana o con le
tecniche di cucito e ricamo della tradizione. Nel 1906 partecipa
all’Esposizione Internazionale a Milano e nella Sezione
“Abbigliamenti Femminili” presenta ufficialmente il risultato
pratico delle sue teorie con 14 abiti realizzati grazie alla
collaborazione della Scuola Professionale Femminile Umanitaria (di
cui è dirigente della sezione Sartoria e docente, ricoprendo la
prima cattedra italiana di Storia del Costume), ispirati alle opere
di Botticelli, Bramante, Donatello, Ghirlandaio, Mantegna, Pisanello,
Raffaello, Tiziano e Veronese.
Nel nuovo allestimento
della Galleria del Costume sono esposti proprio due di questi
esemplari: il manto di corte ispirato a Pisanello e l’abito
da ballo tratto dalla Primavera del Botticelli, accompagnati
dalle illustrazioni del volume "Per una moda italiana: Modelli,
Saggi, schizzi di abbigliamento femminile: 1906-1909" in cui
Rosa Genoni mostrava tutte le sue creazioni ispirate all’arte
antica ed ai costumi tradizionali popolari, rivoluzionando il campo
della decorazione per abiti con l'introduzione di ricami
naturalistici tridimensionali mai sperimentati prima.
Donne protagoniste del Novecento - Rosa Genoni abito Primavera - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Rosa Genoni mantello Pisanello - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Rosa Genoni mantello Pisanello - Galleria del Costume Firenze |
The second room pays
homage to the legendary actress Eleonora Duse (1858-1924). She
was introduced to the fashion garments of the painter Mariano
Fortuny by Gabriele D' Annunzio. Since then, Eleonora Duse
established a genuine relationship of friendship and admiration for
the Spanish artist who made very unique dresses in his Venetian
atelier. In the Costume Gallery we can see Mariano Fortuny dresses,
tunics and surcoats dating between 1909 and 1921, a particular period
in which Eleonora Duse was away from the scene, but still liked to
wear unique dresses made of fine fabrics in cool and shiny shades.
La seconda sala
celebra il mito dell'attrice Eleonora Duse (1858-1924),
introdotta alla moda del pittore Mariano Fortuny quando
Gabriele D'Annunzio tentò di affidargli la realizzazione di costumi
e scenografie per la tragedia "Francesca da Rimini". Da
allora, nonostante la rinuncia a tale incarico, la Duse instaurò un
vero e proprio rapporto di amicizia e ammirazione nei confronti
dell'artista spagnolo, che nel suo atelier veneziano realizzava abiti
dalle silhouette e cromie uniche nel loro genere. In Galleria sono
esposti abiti, tuniche e sopravvesti databili tra il 1909 ed il 1921,
periodo in cui la Duse rimase lontana dalle scene, non rinunciando
però ad abiti di finissima fattura e tessuti pregiati dalle tonalità
fredde e brillanti, come i blu e gli azzurri.
Donne protagoniste del Novecento - Eleonora Duse - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Eleonora Duse abiti Mariano Fortuny - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Eleonora Duse dettaglio abito Mariano Fortuny - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Eleonora Duse abiti Mariano Fortuny - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Eleonora Duse dettaglio abito Mariano Fortuny - Galleria del Costume Firenze |
The dresses on display in
the third room bring the visitors in the salons attended by Donna
Franca Florio (1873-1950), a Sicilian noble woman who became
famous during the Belle Époque, after she got married in 1893 with
Ignazio Florio, the member of one of the richest families of
the country, owner of fleet, industries, mines and trading companies.
Since then her life was transformed into a multitude of worldly
appearances, where her presence was always noticed and commented in
the chronicles of the time. In the Costume Gallery there are a black
velvet two-piece formal dress with deep V-neck and scroll cut-out
motif embroidery, reproduced even by the painter Giovanni Boldini (1901) in the version without bib; and the blue silk court cape by
Ventura atelier in Milan, edged with golden cords arranged as
Savoy nodes because from 1902 Donna Franca Florio became
lady-in-waiting to the Queen of Italy.
I due sontuosi abiti
esposti nella terza sala proiettano il visitatore nei salotti in cui
presenziava Donna Franca Florio (1873-1950), protagonista
della scena internazionale al tempo della Belle Époque. Nobile
aristocratica palermitana dall'eleganza sopraffina, nel 1893 sposa
Ignazio Florio, esponente di una delle famiglie più ricche
del paese, proprietari di flotte, industrie, miniere e aziende di
commercio; da allora la vita si trasforma in un'infinità di
apparizioni mondane, in cui la sua presenza è sempre notata e
commentata nelle cronache del tempo, rendendo necessario un continuo
cambio di abiti all’altezza del nome dei Florio. In Galleria sono
presenti l'abito di velluto nero con scollo a V lavorato ad intaglio,
immortalato anche da Giovanni Boldini (1901) nella versione senza pettorina; ed il manto di corte in seta blu della sartoria
Ventura di Milano, bordato con cordoncini dorati disposti secondo
il nodo Savoia, poiché dal 1902 Donna Franca Florio divenne dama di
corte della Regina d'Italia.
Donne protagoniste del Novecento - Donna Franca Florio - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Donna Franca Florio black velvet gown (1901) - Galleria del Costume Firenze Donna Franca Florio portrait by Giovanni Boldini (1901) |
Donne protagoniste del Novecento - Donna Franca Florio cape by Ventura Atelier (1925-1930) Galleria del Costume Firenze - Nov 2013 |
Donne protagoniste del Novecento - Donna Franca Florio cape with Savoy golden nodes (1925-1930) Galleria del Costume Firenze |
In the next room 4
dresses try to filling the void that the recent death of Anna
Piaggi has left in the world of contemporary fashion. Conceptual
fashion journalist of the Double Pages on Vogue Italia,
historic muse of Karl Lagerfeld and wife of the photographer
Alfa Castaldi, Anna Piaggi always stood out for her personal
way of interpreting fashion, collecting and wearing haute couture
garments mixed with workwear or everyday objects transformed into
accessories.
Caterina Chiarelli,
the director of the Costume Gallery, explained me that the four
dresses on display were purchased by the Italian Ministry of Heritage
and Culture in 2009, when the Export Office of the Superintendent for
the historical, artistic and ethno-anthropological heritage of Milan,
suspended the export of 28 historical clothes owned by the
journalist, ready to leave Italy for an auction in London. At the
moment in the Costume Gallery there are on display a Maria Monaci
Gallenga mantle, a Schiaparelli evening dress and two
floral Paul Poiret capes whose Anna Piaggi was particularly
fond of.
Nella sala adiacente, 4
abiti cercano di colmare il grande vuoto che la recente scomparsa di
Anna Piaggi ha lasciato nel mondo della moda contemporanea.
Concettuale giornalista di moda delle Doppie Pagine di Vogue
Italia, storica musa di Karl Lagerfeld e moglie del
fotografo Alfa Castaldi, Anna Piaggi si è sempre
contraddistinta per il suo personale modo di interpretare la moda
collezionando, ma soprattutto indossando capi haute couture mixati
con divise da lavoro o oggetti della più svariata natura trasformati
all'occorrenza in accessori/divertissement.
Come raccontatomi dalla
direttrice della Galleria del Costume, Caterina Chiarelli, i
quattro capi in mostra furono acquistati dal Ministero per i Beni e
le attività culturali nel 2009, quando l’Ufficio Esportazione
della Soprintendenza per i beni storici, artistici ed
etno-antropologici per le province di Milano, Bergamo, Como, Lecco,
Lodi, Pavia, Sondrio, Varese, sospese l’esportazione di 28 abiti
storici di proprietà della giornalista, destinati ad una vendita
all’asta a Londra. Nella Galleria del Costume al momento sono
esposti i due manti floreali Paul Poiret, un manto firmato
Maria Monaci Gallenga ed un abito da sera Schiaparelli,
capi a cui la Piaggi era particolarmente affezionata e con cui si
fece fotografare in più occasioni.
Donne protagoniste del Novecento - Karl Lagerfeld and Anna Piaggi wearing Maria Monaci Gallenga cape (1920) Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Anna Piaggi wearing Paul Poiret cape (1920) - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Anna Piaggi collection Paul Poiret cape (1911-1915) and Schiaparelli dress (1936-1937) - Galleria del Costume Firenze |
The setting of the fifth
room was possible thanks to Alessandro Quasimodo's donation,
the son of the Italian poet Salvatore Quasimodo and the
actress, poet, writer and dancer Maria Cumani. Alessandro
Quasimodo, who attended the press conference, remembered his mother
not only as the muse of his father, but also as a vital, energetic
and enthusiastic woman even when in 1986, at almost 80 year old she
was the first dancer in the Fedora play by Umberto Giordano at the
Verona Philharmonic Theatre. The garments on display prove the
refined taste of Maria Cumani not only for the exotic-inspired stage
costumes, but also in the fine vintage dresses given to her as
presents from friends and admirers that she used for everyday life
and special occasions (the black one from the 20s probably belonged
to Sarah Bernhardt).
L'allestimento della
quinta sala è stato reso possibile grazie alla donazione di abiti di
Alessandro Quasimodo, figlio del poeta Salvatore Quasimodo
e Maria Cumani, attrice, poetessa, scrittrice e danzatrice
ispiratasi ad Isadora Duncan e Martha Graham. Il figlio, presente
alla conferenza stampa, l'ha voluta ricordare non solo nelle vesti di
musa per il padre, ma come una donna vitale, energica ed ancora
entusiasta quando nel 1986, quasi 80enne, era la prima danzatrice
nella Fedora di Umberto Giordano, al Teatro Filarmonico di Verona.
Gli abiti esposti e donati dal figlio testimoniano un gusto ricercato
con raffinati capi d'epoca donatile da amici ed ammiratori, di cui
uno probabilmente appartenuto all'illustre Sarah Bernhardt, oltre ai
leggiadri costumi di scena di ispirazione esotica.
Donne protagoniste del Novecento - Maria Cumani - Galleria del Costume Firenze
Donne protagoniste del Novecento - Maria Cumani French dress (1920-1923) belonged to Sarah Bernhardt Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Maria Cumani Stage costumes - Galleria del Costume Firenze |
The sixth room is
dedicated to Antonella Cannavò Florio, a talented pianist and
wife of the Count Emilio Florio, Consul of Thailand in Rome, whose
home became one of the most fashionable salons of the city between
the 50s and 60s. The dresses on display have been donated to the
Costume Gallery by Cristina Laspia, nephew of the Countess Antonella
Cannavò Florio. They are a prove of the retro style spread amongst
the richest Italian families in the 50s by Emilio Schuberth,
the famous Roman couturier who was inspired by the nineteenth-century
romantic clothing made with experimental materials. Just looking at
the floral decorations and the tailoring constructions of the dresses
belonging to Antonella Cannavò Florio we can understand how the
Roman high society was linked to a sort of fashion fairytale of the
past.
La sesta sala è
dedicata ad Antonella Cannavò Florio, talentuosa pianista e
moglie del conte Emilio Florio, console di Thailandia, la cui
abitazione romana divenne uno dei salotti più in voga della città
tra gli anni 50 e 60. Gli abiti presenti in Galleria, sono stati
donati da Cristina Laspia, nipote della contessa, e rappresentano una
testimonianza del gusto retrò diffuso negli ambienti facoltosi
dell'epoca; si tratta di infatti di abiti provenienti dall'atelier di
Emilio Schuberth, famoso couturier romano che rileggeva i temi
dell'abbigliamento romantico ottocentesco con i nuovi materiali del
boom economico. Basta osservare i decori floreali e la costruzione
degli abiti per capire come i sarti romani fossero legati ad una moda
fiabesca di altri tempi.
Donne protagoniste del Novecento - Antonella Cannavò Florio Emilio Schuberth dresses - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Antonella Cannavò Florio
Emilio Schuberth dress (1949/50) - Galleria del Costume Firenze
Donne protagoniste del Novecento - Antonella Cannavò Florio Emilio Schuberth dresses - Galleria del Costume Firenze |
The tour continues with a
room dedicated to the Italian singer Patty Pravo. She seems to
descend the winding staircase of the Sanremo Music Festival 1984
wearing a wonderful metal mesh dress by Gianni Versace while
singing "Per una bambola".
On the side boxes there
are the three other outfits worn in several editions of Sanremo Music
Festival: two Gucci dresses from 1987 studded with fake pearls
and sequins; and a Roberto Cavalli two-pieces embroidered
dress from 2002. The set of this room designed by the architect Mauro
Linari worths the visit to the Costume Gallery not only for Patty
Pravo's lovers, but for all those fashion curators and set-designers
who look for a good example of how clothes can come alive outside the
display cabinets.
Il percorso continua
con una sala dedicata agli abiti donati dalla cantante italiana Patty
Pravo che sembra immortalata mentre scende la sinuosa scalinata
luminosa del Festival di Sanremo 84 indossando l'abito in oroton di
Gianni Versace sulle note di "Per una bambola".
Sui palchi laterali
altre mise indossate sempre in occasione del Festival di Sanremo: due
abiti Gucci del 1987 tempestati di perle jais e paillettes che
riecheggiano gli anni 60, ed un completo in tulle avorio Roberto
Cavalli del 2002 con giacchino e gonna a ruota interamente
ricamati con applicazioni iridescenti. L'allestimento di questa sala
ad opera dell'architetto Mauro Linari, vale l'intera visita
alla galleria non solo per gli amanti della cantante, ma per tutti
quei curatori e set-designer che cercano un esempio positivo di come
gli abiti possano prendere vita in una mostra di moda e costume,
qualora non sia obbligatoria un'esposizione all'interno di teche
protettive.
Donne protagoniste del Novecento - Patty Pravo room - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Patty Pravo room - Galleria del Costume Firenze - Nov 2013 |
Donne protagoniste del Novecento - Patty Pravo Gianni Versace oroton dress for Sanremo 84 - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Patty Pravo Gianni Versace oroton dress for Sanremo 84 - Galleria del Costume Firenze - Nov 2013 |
Donne protagoniste del Novecento - Patty Pravo Gianni Versace oroton dress for Sanremo 1984; Gucci dress for Sanremo 1987 Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Patty Pravo Gucci dress for Sanremo 1987 - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Patty Pravo Gucci dress for Sanremo 1987 (right); Roberto Cavalli dress for Sanremo 2002 (left) Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Patty Pravo - Gucci dress for Sanremo 1987 - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Patty Pravo Roberto Cavalli dress for Sanremo 2002 - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Patty Pravo Roberto Cavalli dress for Sanremo 2002 - Galleria del Costume Firenze |
The eighth room is
dedicated to Susan Nevelson, model, painter, designer and
invisible alter-ego of Ken Scott, who chose her as the only
prints designer since the launch of his eponymous brand in 1962.
Thanks to her colorful prints Ken Scott became one of the most
revolutionary and unique fashion brand in the world. On display, in
addition to clothes, fabrics and designs, there are memorabilia of
Susan Nevelson with Ken Scott, but also some recent portraits in
which the designer wears the latest creations of the young, talented
and visionary milliner Eleonora Bruno.
Dal talento di una
cantante si passa poi all'estro di ben due designer diametralmente
opposte tra loro. L'ottava sala è infatti dedicata a Susan
Nevelson, modella, pittrice, designer nonché invisibile
alter-ego dell'amico stilista Ken Scott, che sin dal lancio
dell'eponimo brand (1962) la lega a sé con un contratto di
esclusività per i suoi disegni pieni di vitalità e brio che
renderanno la moda KS rivoluzionaria ed unica nel panorama mondiale.
Nell'allestimento oltre ad abiti, tessuti e disegni sono presenti
anche delle foto di repertorio di Susan Nevelson insieme a Ken Scott,
ma anche alcuni ritratti recenti in cui la designer indossa le ultime
creazioni della talentuosa e visionaria modista fiorentina Eleonora
Bruno.
Donne protagoniste del Novecento - Susan Nevelson for Ken Scott - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Susan Nevelson - Galleria del Costume Firenze
Donne protagoniste del Novecento - Susan Nevelson wearing Eleonora Bruno headpiece
Galleria del Costume Firenze
In the ninth room there
are the creations of Lietta Cavalli, an atypical Florentine
figure in the fashion world. After inheriting her mother's tailor's
shop in the 60s, she decided to launch her own knitwear brand called
Mali, aiming to make unique handmade clothes that didn't
follow the fashion trends, which soon were recognized as art objects
by the critics. After 30 years of success and critical acclaims, she
broke free from the suffocating rhythm of the fashion system and she
began to create rare fabrics similar to tapestries, meant to be used
for interior decoration. In the Costume Gallery there are some of the
dresses she donated, but also items she lent for the occasion, in
addition to books on her work and some furnishings such as
tapestries, chairs and armchairs.
Nella nona sala invece
si trovano le creazioni di Lietta Cavalli, figura atipica nel
campo della moda, che dopo aver ereditato la sartoria della madre
negli anni 60, decide di buttarsi nella maglieria con il brand Mali,
creando capi unici che non seguono le tendenze del momento e
vengono riconosciuti sin da subito come oggetti d’arte. Per
liberarsi dai ritmi soffocanti del sistema moda, dopo anni di
successi e critiche entusiastiche, lascia l'attività negli anni 90,
dedicandosi alla creazione di tessuti ed arazzi, pensati per essere
drappeggiati come complementi d'arredo. In Galleria sono esposti
alcuni degli abiti da lei donati, ma anche capi prestati
appositamente per l'occasione, oltre ai libri a lei dedicati e ai
tessuti d'arredo disposti lungo le pareti della sala, insieme a sedie
e poltroncine del suo arredamento di casa.
Donne protagoniste del Novecento - Lietta Cavalli - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Lietta Cavalli dress detail- Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Lietta Cavalli furniture and book - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Lietta Cavalli dresses - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Lietta Cavalli dresses and furnishing- Galleria del Costume Firenze |
The two following rooms
are dedicated to Cecilia Matteucci Lavarini, one of the most
important Italian fashion collectors, always present in the front row
of the main fashion shows, at the art or fashion auctions, exhibition
openings, art fairs, theatre and music performances worldwide.
Featuring an incredible culture, she might be considered as the
Marchesa Casati of our times, thanks to her endless wardrobe through
which she experiences unusual matches and combinations according to a
very personal and avant-guard style. The setting of the two rooms is
expected to become a key destination for all the true fashion lovers
because Cecilia Matteucci Lavarini herself has styled every single
outfit with such amazing details that reveal her eclectic and unique
personality. Iconic Yves Saint Laurent, Chanel and Nina
Ricci dresses dialogue in an almost disarming harmony with Prada,
Comme des Garçons, antique jewelry and an old English cape
from the 20s. Two cabinets of curiosities in which you get lost and
it's impossible to note every single detail conceived and curated by
the collector herself, who announced that with her testament she will
donate 3000 pieces of French haute couture to the Costume Gallery.
Le due sale successive
sono dedicate a Cecilia Matteucci Lavarini, una delle
collezioniste di moda più importanti d'Italia, sempre presente nei
front row delle sfilate, alle aste (di arte o di moda), vernici di
mostre, biennali, prime teatrali e concerti in tutto il mondo. Dotata
di una cultura incredibile, potrebbe essere definita la Marchesa
Casati dei giorni nostri grazie anche al suo sterminato guardaroba
attraverso il quale sperimenta abbinamenti secondo un gusto del tutto
personale che anticipa i tempi. L'allestimento delle due salette è
destinato a diventare una meta fondamentale per tutti i veri cultori
della moda grazie al particolare styling curato interamente dalla
stessa Cecilia Matteucci Lavarini, in cui ogni singolo accessorio,
gioiello, oggetto, libro esposto manifesta la sua eclettica ed
ineguagliabile personalità. Capi iconici di Yves Saint Laurent,
Chanel e Nina Ricci dialogano con Prada e Comme
des Garçons unendosi a gioielli d'antiquariato ed un mantello
inglese degli anni 20 in un'armonia quasi disarmante che lascia
estasiato chiunque veda quelle vetrine. Due Wunderkammer in cui
perdersi e nelle quali diventa impossibile notare ogni singolo
dettaglio pensato e curato dalla magnanima collezionista che durante
la conferenza stampa ha annunciato di aver disposto nel testamento un
lascito di circa 3000 pezzi di haute couture francese alla Galleria
del Costume di Palazzo Pitti.
Donne protagoniste del Novecento - Cecilia Matteucci Lavarini
Comme des Garçons jacket (SS2004); English velvet cape (1920)
Galleria del Costume Firenze
Donne protagoniste del Novecento - Cecilia Matteucci Lavarini
Commes des Garçons (SS2004) - Galleria del Costume Firenze
Donne protagoniste del Novecento - Cecilia Matteucci Lavarini Nina Ricci haute couture 1985/1987 - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Cecilia Matteucci Lavarini
Sartoria Teresa Bernardelli su modello di Yves Saint Laurent FW1981;
Yves Saint Laurent FW1993 evening dress
Galleria del Costume Firenze
Donne protagoniste del Novecento - Cecilia Matteucci Lavarini Chanel SS1994 - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Cecilia Matteucci Lavarini YSL evening dress 1987-1990; Prada FW2007 - Galleria del Costume Firenze |
The twelfth room is
dedicated to Anna Rontani, Italian writer and journalist
between the 50s and 70s, whose wardrobe was sold at an auction in
Florence last year. Some of the clothes on display in the Gallery
have a particular story for me. A year ago, in fact, I published an article about the auction in which, after an extensive research, I've
reported some biographical information on Elda Pavan,
describing her as an experimental Venetian weaver of the 60s. After a
few months I was contacted by Mr. Enrico Sartoni, Elda Pavan's
son, who explained me that his mother wasn't the weaver emerged from
my researches, but an high fashion designer and also a close friend
of Anna Rontani, with whom they often met all together in Versilia.
As soon as I could I added an errata in the blog post with due thanks
to Mr. Sartoni, and after some time I was contacted by Francesco
Campidori, a young Florentine fashion collector who read my post
(the rare notebooks in which Anna Rontani used to pin the clothes she
wanted to buy, come from his collection). He told me about the new
exhibition setting of the Costume Gallery and he needed to get in
touch with Mr. Sartoni for documenting the new catalog and finally
throwing a light on Elda Pavan, one of the forgotten figures of the
Italian fashion.
You can easily imagine my
thrill when I met all the people involved in this story at the
exhibition opening and for being part of an important page of Italian
fashion thanks to my blog.
La dodicesima sala è
dedicata alla figura di Anna Rontani, scrittrice e giornalista
tra gli anni 50 e 70 di cui circa un anno fa è andato all'incanto
l'intero guardaroba alla casa d'aste Maison Bibelot di Firenze.
Alcuni degli abiti presenti in questo allestimento della Galleria
hanno una storia particolare che in un certo senso mi vede coinvolto
in prima persona. Circa un anno fa infatti ho pubblicato un articolo/rassegna sull'asta riportando, dopo approfondite ricerche,
alcune notizie biografiche su Elda Pavan, classificandola come
sperimentale tessitrice veneta degli anni 60. Dopo qualche mese fui
contattato dal figlio di Elda Pavan in persona, che mi corresse
precisando che sua madre non solo non era la tessitrice omonima
emersa dalle mie ricerche, ma una vera e propria stilista molto amica
di Anna Rontani, con cui spesso si incontravano tutti insieme in
Versilia. Inserito l'errata corrige nel blog con i dovuti
ringraziamenti al Sig. Enrico Sartoni, vengo contattato da
Francesco Campidori, giovanissimo collezionista di moda
fiorentino (i quaderni esposti in mostra, in cui Anna Rontani
appuntava i vestiti che voleva comprare o imitare, provengono dalla sua collezione), che, informandomi del
nuovo allestimento della Galleria e la necessità di documentare il
catalogo mi chiedeva di poter entrare in contatto con il figlio di
Elda Pavan e fare finalmente luce su una delle figure dimenticate
della storia della moda italiana. Vi lascio immaginare l'emozione di
poter conoscere tutti i diretti interessati all'inaugurazione
dell'esposizione e sentirsi in un qualche modo parte di una pagina
della moda italiana grazie al blog.
Donne protagoniste del Novecento - Anna Rontani room - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Anna Rontani Loris Azzaro 1989 - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Anna Rontani Sartoria Sargentini (1950-1955) - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Anna Rontani
Cocktail dress 70s; Jole Veneziani ensemble 1964 - Galleria del Costume Firenze
Donne protagoniste del Novecento - Anna Rontani Sartoria Sargentini Wrap Skirt 1959/1960 - Galleria del Costume Firenze |
The clothes selection
ends with the rooms dedicated to the wedding dresses, the
white clothes designed for the fateful moment in which each woman
becomes a star for a day. Models of local tailors and from the major
international brands alternate in an overview that re-traces the
history of the wedding dresses of the twentieth century, from the 10s
up to the 80s with a gown by Oleg Cassini.
La selezione di abiti
si conclude con le sale dedicate agli abiti da sposa, gli
abiti candidi disegnati per il fatidico momento in cui la donna
diventa protagonista per un giorno. Sartorie locali e nomi di grandi
griffe internazionali si alternano in un excursus che ripercorre la
storia degli abiti da sposa nel Novecento, dagli anni 10 sino agli
anni 80 con un modello di Oleg Cassini.
Finally, the room
reserved to the world of accessories with three distinct sections.
The first is dedicated to Atelier Rwanda, a project launched
in 2007 with the financial support of Soroptimist International by
Bettina Scholl Sabbatini and some designers from the San Marino
University and the University of Architecture of Venice (IUAV). Their
aim is to help Rwandan women's economic independance, diversifying
their production of traditional objects made with the ancient weaving
techniques, introducing new jewelry and accessories models.
Infine, la sala
riservata al mondo degli accessori con ben tre sezioni distinte che
hanno come protagoniste le donne. La prima è dedicata ad Atelier
Rwanda, un recente progetto lanciato nel 2007 da Bettina
Scholl Sabbatini con il sostegno finanziario del Soroptimist
International che insieme ad un gruppo di designers dell’Università
di San Marino e successivamente dell’Istituto Universitario di
Architettura di Venezia (IUAV) si propongono di diversificare la
produzione di oggetti realizzati con le tradizionali tecniche di
intreccio vegetale delle donne artigiane Rwandesi introducendo
modelli sempre nuovi di gioielli ed accessori.
Donne protagoniste del Novecento - Atelier Rwanda - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Atelier Rwanda - Galleria del Costume Firenze
Donne protagoniste del Novecento - Atelier Rwanda - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Atelier Rwanda - Galleria del Costume Firenze |
Another section is
dedicated to Flora Wiechmann Savioli, woman with a strong
artistic sensibility born in Florence in 1917 and married to the
architect Leonardo Savioli, who encouraged her to express her
creativity realizing (from the mid-fifties until 1968) jewelry pieces
featured by a postmodern style using various materials such as
silver, semi-precious stones, steel, iron and brass, as well as
painting on fabrics, prints and engravings preserved since 2000 at
the Costume Gallery.
Un'altra sezione è
dedicata a Flora Wiechmann Savioli, donna dalla forte
sensibilità artistica nata a Firenze nel 1917 e dal 1950 moglie
dell'architetto Leonardo Savioli, che la incoraggiò nell'esprimere
la sua vena creativa realizzando, dalla metà degli anni Cinquanta
fino al 1968, gioielli in vari materiali (argento, pietre
semipreziose, ma anche acciaio, ferro, ottone) dall’insolito
aspetto postmoderno, oltre a lavori di pittura su tessuto, stampa e
incisioni custodite dal 2000 alla Galleria del Costume.
Donne protagoniste del Novecento - Flora Wiechmann Savioli - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Flora Wiechmann Savioli - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Flora Wiechmann Savioli - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Flora Wiechmann Savioli - Galleria del Costume Firenze |
Donne protagoniste del Novecento - Flora Wiechmann Savioli - Galleria del Costume Firenze |
The last "woman in
the spotlight" is Angela Caputi, the Florentine
contemporary jewelry designer famous throughout the world for being a
pioneer in the use of synthetic resins since the 70s, when she
launched her eponimous line Angela Caputi Giuggiù. She
introduced in the jewelery design the concept of personalized jewelry
by respecting the identity of each individual customer. Her
inclination for materials research, the study of natural shapes and
the anatomy of the human body have made her workshop in Via Santo
Spirito one of the key places of the Florentine craftmanship
creativity, a destination not only for tourists, but for a sought and
loyal clientele who can appreciate the direct contact with the
designer. Among the pieces Angela Caputi has donated to the Costume
Gallery there are three necklaces and two pins, that re-trace the
basic steps of her forty-year artistic production.
L'altra donna è
invece Angela Caputi, jewelry designer contemporanea attiva a
Firenze e famosa in tutto il mondo per essere stata una pioniera
nell'impiego delle resine sintetiche sin dagli anni 70, quando con la
sua omonima linea di bijoux Angela Caputi Giuggiù introdusse
nel panorama della gioielleria il concetto di gioiello
personalizzato, realizzato rispettando e valorizzando soprattutto
l'identità di ogni singola cliente. La sua propensione per la
ricerca dei materiali, lo studio delle forme e dell'anatomia del
corpo umano da quarant'anni hanno reso il suo laboratorio in via
Santo Spirito uno dei luoghi fulcro della creatività artigianale
fiorentina, meta non solo di turisti, ma di una fedele clientela
ricercata in grado di apprezzare il rapporto vis-a-vis che la
designer vuole mantenere con ogni donna. Tra i pezzi donati dalla
designer stessa ed esposti in Galleria vi sono tre collane e due
spille, che ripercorrono i passaggi fondamentali della sua
quarantennale produzione artistica.
Donne protagoniste del Novecento - Angela Caputi - Galleria del Costume Firenze |
Alessandro Masetti - The
Fashion Commentator
Special Thanks to Opera
Laboratori Fiorentini Spa - Civita Group Press Office
Info to visit the Galleria del Costume di Palazzo Pitti
Info to visit the Galleria del Costume di Palazzo Pitti