20 September 2013

Anglophone Fashion Weeks Spring Summer 2014

I'm leaving Florence for the Milan Fashion Week (which actually for me will be a Milan Fashion Week-End), but before starting to comment the Italian catwalks I'll go back to the "Anglophone" ones including both the New York and London Fashion Week.


Sono in partenza per la Milano Fashion Week (che in realtà per me sarà un Milano Fashion Week-End), ma prima di iniziare a commentare le passerelle italiane vorrei tornare un attimo indietro e parlarvi di quelle che potremmo chiamare le "passerelle anglofone" comprendendo sia la New York Fashion Week che la London Fashion Week.


You may say, it was time to update your blog with the NYFW reviews, but I can reply ther's just one problem... a huge problem. This year I've seen a lack of imagination and creativity. I, as an humble observer, have noticed that NYFW was not only "weak", but it has not even launched special messages or costume changes. I wonder how it could be possible that one of the most leading nation of the world is so flat on the creative level, basing his creation only on the business/marketing side .
I was hoping to write a daily flood of words on the big American names , while I've been captured and focused only by the rising fashion stars. I was really impressed by the mix and match of Prabal Gurung (even if) influenced by Prada ;the logomania of Alexander Wang who transformed his signature in a sophisticated pattern or laser -cut leather carvings, and finally, Tess Giberson with tartan patterns revisited in pastels and nude tones and contaminated with a Mondrian abstract mood.

Voi direte, era ora che ci aggiornassi dopo l'unico post sul primo giorno di sfilate NewYorkesi!
Il vero dramma sapete quale è? La mancanza di fantasia e creatività. Io, da umile osservatore, ho notato che la NYFW non solo è stata debole, ma non ha lanciato nemmeno dei messaggi o dei segnali di cambiamento nel costume. Non c'è stato uno stravolgimento dei canoni, non c'è stata nessuna novità. Mi chiedo allora come sia possibile che una delle città più frenetiche del mondo sia così piatta a livello creativo, ma soprattutto soggiogata dalla parte commerciale.
Speravo di scrivere giorno per giorno fiumi di parole sui grandi nomi americani, mentre gli occhi rimangono ben saldi e puntati sugli astri nascenti. Non si può rimanere indifferenti alla vista dei mix and match di Prabal Gurung dall'influenza profondamente "Pradesca"; della logomania di Alexander Wang che trasforma la sua firma in sofisticati pattern simili al Principe di Galles o in intagli di pelle laser-cut; ed infine Tess Giberson con i motivi tartan rivisitati nei toni nude e pastello introducendo contaminazioni astratte alla  Mondrian.


Prabal Gurung
Alexander Wang
Tess Giberson
The real news, however, comes from a lackluster London, literally bloomed in a new  contemporary splendor thanks to Christopher Kane, who has turned the boring pages of a biology textbook in spring meadows declined on laser-cut tops and skirts. His collection is unique and does not copy anybody (despite the theme of "herbarium books" is an evergreen for the summer collections ), his "creative way" leads him to rely on more issues: from the high tech appeal with pins and wires, to the girly "candy wrapper" dresses with holographic effects. It's nice, iconic and perhaps even difficult to wear , but it is new blood for the British fashion system.
Finally, I close the review with a simple observation on trends, for the next yearwe will see the return to the tartan patterns, renovated with a sort of dematerialization with light floral lace overlays .

La vera novità però arriva da una fiacca Londra, letteralmente fiorita a nuovo splendore contemporaneo grazie a Christopher Kane, che ha trasformato le noiose  pagine schematizzate di un manuale di biologia in prati primaverili declinati su top e gonne laser-cut. La sua collezione è unica e non copia nessuno ( nonostante il tema degli "erbari" sia un evergreen per le collezioni estive), anzi, il suo "discorrere creativo" lo porta ad affidarsi a più temi realizzando abiti dall' appeal high tech con mollette e fili metallici o incredibili mise stile carta da zucchero con vivaci effetti olografici. È piacevole, iconico e forse anche difficile da indossare, ma è nuova linfa per il fashion system inglese.
Concludo il reportage con un'osservazione sui trend: tornano le fantasie scozzesi, ma sono rinnovate e si smaterializzano in leggere sovrapposizioni di pizzo floreale.








Alessandro Masetti - The Fashion Commentator
Photo credits: style.com